utenti unici

Il numero di utenti unici e il tempo trascorso su un sito, così come i motori di ricerca e i social network, possono sembrare 2 parametri poco paragonabili, che non hanno attinenza l’uno con l’altro. Ma a me piace comunque un sacco metterli a confronto: l’ho fatto nel 2009 e nel 2010, e anche oggi ritorno sull’argomento grazie ad una recente ricerca di comScore.

I dati dello studio – attenzione, si parla di un campione di 2 milioni di individui che viene poi “proiettato” sull’intera popolazione mondiale attiva online – mostrano che a Maggio 2011 i siti che fanno capo a Google sono stati visitati da 1 miliardo di utenti unici/mese (+8.4% rispetto allo scorso anno), quelli di Microsoft da 905 milioni di utenti (+15%), quelli di Facebook da 714 milioni (+30%) e quelli di Yahoo! da 689 milioni (+10.8%).

Importante sottolineare proprio il concetto di “network di siti”: il miliardo di utenti unici Google NON lo fa solo col motore di ricerca, ma grazie anche ad altre sue property molto note e trafficate (come ad esempio YouTube, Orkut o Blogger), che contribuiscono (e parecchio) anche sul fronte del tempo speso sui siti. In questa immagine

Il tempo speso sui siti di Google

possiamo infatti osservare come Orkut sia, a livello di tempo speso, il contenitore di Google preferito dai brasiliani, mentre in quasi tutti gli altri stati del mondo notiamo che è YouTube il più grande time-waster. Facebook rimane però il posto dove gli utenti stazionano più a lungo. Pur non avendo né un network di siti né altre property esterne Facebook si conferma come il “regno della permanenza”, in grado da solo di superare i 3 big (Microsoft, Google e Yahoo!).

Il tempo speso su Facebook, Microsoft, Google, Yahoo! e Wikimedia

Secondo i dati di DoubleClick Ad Planner (ovvero di Google) Facebook è il sito più visitato, quello con la reach più alta e anche quello che genera più page view (quasi 100 miliardi di pagine/mese!). Questo lo renderà anche il più profittevole? Probabile. Se è vero che cose come l’engagement, il dwell time e il targeting comportamentale saranno sempre più importanti nella pubblicità online degli anni a venire, di certo chi ha il coltello dalla parte del manico è Facebook (più che Google).

Facebook ha nel suo giardino recintato utenti ben felici di restarci per ore e ore, dei quali conosce vita, morte e miracoli e ai quali può propinare annunci pubblicitari sempre più mirati e personalizzati, magari non proprio in “posizioni convenzionali”: le Sponsored Stories son solo l’inizio…

Le 3 immagini di questo post sono state tratte dall’articolo Google — With Help From YouTube — Hits One Billion Visitors Before Facebook, di Greg Sterling.


Max Valle

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