Il numero di persone che consumano notizie su Facebook è in costante aumento: secondo il Pew Research Center, il 47% degli utenti adulti è entrato in contatto con una news all’interno del social, e il traffico che Facebook ha portato ai media site è cresciuto in media del 170% rispetto all’anno precedente. Sull’onda di questo trend, Facebook ha annunciato qualche giorno fa l’ennesimo “ritocchino” all’algoritmo che ordina i contenuti presenti nel News Feed, fatto con l’intenzione di premiare i contenuti di qualità.
Già ad Agosto 2013 abbiamo assistito a 2 modifiche dell’algoritmo di ranking: la prima, datata 6 Agosto, ha introdotto lo Story Bumping e il Last Actor, mentre la seconda, datata 23 Agosto, andava già nella direzione di mostrare più contenuti di alta qualità, contenuti che secondo Facebook devono essere puntuali, rilevanti, provenienti da fonti delle quali ci si fida, interessanti e “genuini”.
In questo lungo elenco di aggettivi non era però presente una indicazione circa la tipologia del contenuto, indicazione che è arrivata nel comunicato del 2 Dicembre 2013: “A breve, faremo un lavoro migliore per distinguere un articolo di alta qualità presente su un sito web rispetto alla foto di un meme hostata in qualche posto fuori da Facebook. Ciò significa che gli articoli di alta qualità, letti da te o da altri, verranno mostrati in un modo un po’ più prominente nel tuo News Feed, e le foto-meme in modo un po’ meno visibile”. Facebook ha anche annunciato l’introduzione dei correlati:
dopo che hai cliccato su un articolo, potresti visualizzare fino ad un massimo di 3 notizie simili a quella che hai già letto, provenienti dalla stessa fonte o da fonti differenti. Ma torniamo un attimo sul concetto di “alta qualità”. Se prendiamo l’immagine qui sopra, sembra che le fonti ritenute di alta qualità siano i soliti grossi nomi dell’editoria online, simili a quelli che troviamo negli in-depth article di Google: nel comunicato stampa, non ci sono purtroppo indicazioni precise su come vengano discriminate queste fonti.
E non si capisce nemmeno perché un meme non possa essere considerato un contenuto di qualità (almeno in senso lato), visto che pare che un portavoce di Facebook abbia detto a BuzzFeed che “la determinazione di un contenuto di qualità ha molto a che fare con la performance che il contenuto ha all’interno del social”: il fatto che si tratti di una stupida immagine proveniente da 9GAG o Memecenter, non dovrebbe influire negativamente su “like”, commenti e condivisioni, anzi… è semmai vero il contrario.
Un’altra chiave di lettura potrebbe essere quella che Facebook vuol dare oggi un po’ meno risalto alle immagini, premiando invece i post con all’interno testo scritto e/o link: in base al “vecchio EdgeRank“, si diceva che foto e video avessero un peso leggermente superiore al resto, e questo ha probabilmente spinto molti utenti a pubblicare un eccessivo numero di contenuti (di pessima qualità) basati esclusivamente su immagini e meme (senza dell’utile testo scritto intorno). “L’obiettivo del News Feed è quello di mostrare il contenuto giusto, alle persone giuste, al momento giusto”, afferma Facebook.
Contenuto che, da oggi, conterrà un po’ meno gattini.