Gli ultimi anni sono stati rivoluzionari in ambito tecnologico.
Internet è ormai divenuto disponibile in ogni angolo della terra, l’unica barriera che si frappone tra le persone che vivono in regioni diverse è la lingua.
Proprio analizzando l’ attuale rete internet ed i processi di crescita della tecnologia possiamo ipotizzare come sarà il sito del futuro.
La domanda logica che dobbiamo porci in questo avventuroso percorso è: Quali saranno le tecnologie che renderanno gli utenti più felici e più liberi di apprendere?
Prima di iniziare occorre fare una piccola riflessione storica.
Internet fu inventato nel 1969 ma solo negli anni ’90 si diffuse su larga scala. La stessa posta elettronica fu utilizzata per la prima volta nel 1965 come servizio di comunicazione nel MIT, e sempre negli anni ’90 si iniziò a diffondere come strumento maturo per il grande pubblico.
Negli anni ’80 furono inventati i primi computer “indossabili”, a ben vedere fu solo nel ’91 che vennero compiuti significativi passi in avanti. Oggi abbiamo gli Apple Watch ed i Google Glass, oltre a molte decine di modelli di altri smartwatch.
Questo processo di crescita tecnologico ha subito oggi una forte accelerazione.
Ray Kurzweil, analizzando il pregresso tecnologico ha detto:
“Un processo evoluzionistico, e sia la biologia che la tecnologia sono processi evoluzionistici, nel tempo accelera.
ed anche la seconda Legge di Gordon Moore afferma:
“sarebbe molto più economico costruire sistemi su larga scala a partire da funzioni minori, interconnesse separatamente. La disponibilità di varie applicazioni, unita al design e alle modalità di realizzazione, consentirebbe alle società di gestire la produzione più rapidamente e a costi minori.”
Quindi è plausibile attenderci che il processo tecnologico subisca un’ ulteriore forte accelerata, tale per cui, a breve potremmo assistere ad una nuova rivoluzione industriale. La quarta per la precisione.
La nostra vita verrà naturalmente cambiata, a seguito delle nuove implementazioni tecnologiche.
Protezione dei dati personali per incrementare la fiducia degli utenti
Negli ultimi anni, ci si è posto il problema della sicurezza e della protezione dei dati personali.
Siamo passati da una internet 1.0, totalmente statica, ad una seconda versione dinamica caratterizzata dai Cms ( WordPress su tutti ) ma dove i dati sono stati poco tutelati.
La tecnologia ha permesso di far circolare i nostri dati da una piattaforma all’ altra senza che ne potessimo avere il reale controllo.
Questo ha permesso a grosse società di prendere il sopravvento e di dominare il palcoscenico in modo del tutto incontrollato.
Si parla oggi del monopolio di G.A.F.A ( Google – Apple – Facebook -Amazon )
Purtroppo ciò ha scaturito diversi problemi, taluni molto seri, al punto che i legislatori, sono intervenuti, con diverse leggi ed azioni, al fine di porre rimedio alla libera ed incontrollata circolazione dei dati personali ed alla loro tutela.
Oggi in Italia, come in tutta Europa, è operativo il nuovo regolamento di tutela dei dati personali a cui tutti i siti internet debbono attenersi ( Regolamento 679/2016 detto GDPR ).
Altre norme sono allo studio, come la nuova Legge sul Diritto d’autore e l’ imminente nuova legge sull’ utilizzo dei cookie denominata ePrivacy che sarà rilasciata a fine 2019.
Qualunque sia la tecnologia che verrà adottata in futuro, si dovrà, sempre più, porre attenzione alla tutela del dato personale che permetterà di far aumentare la fiducia del proprio utente finale.
Stiamo velocemente andando verso una tecnologia più libera e distribuita che permetterà ad ogni utente di possedere i propri dati e decidere a chi affidarli ( oggi è l’ esatto contrario ).
I siti web del futuro sfrutteranno al massimo la blockchain e saranno limitati da browser intelligenti che permetteranno all’ utente finale di crearsi un proprio spazio privato e sicuro.
Una prima applicazione è rappresentata dal browser BRAVE ( che personalmente uso da tempo ) che permette di scegliere come tutelare i propri dati e di filtrare ogni singola forma di pubblicità.
I siti del futuro saranno totalmente accessibili
L’accessibilità è un concetto che sta divenendo sempre più importante. Accessibilità dal punto di vista dei dispositivi ( come il mobile first di Google ) ed accessibilità come fruibilità dei siti web per ogni tipologia di utenza.
Diversi gruppi di persone, per svariati motivi, sono impossibilitati ad accedere ai siti internet. Si pensi alle disabilità, oppure all’avanzare dell’età, per raggiungere sempre più utenti stanno cambiando alcune condizioni:
- I motori di ricerca favoriranno sempre di più i siti che rispetteranno determinati parametri, tra i quali la facilità di lettura del contenuto, l’affidabilità e la migliore esperienza di navigazione da mobile;
- L’uso della voce sarà predominante rispetto alla digitazione e alla lettura.
A questi aspetti va aggiunto un ulteriore movimento che dipende dall’incremento della concorrenza tra siti web. I sensori permettono già oggi di analizzare la UX (User Experience), i movimenti del mouse, il numero dei click necessari per arrivare alla conversione, i moduli di richiesta dati, sono elementi che verranno sempre più affinati e facilitati.
Sul come arrivare ad offrire un’esperienza di navigazione sempre più naturale si sta dibattendo, ma la strada intrapresa sembra quella del potenziamento dell’intelligenza artificiali (A.I.). Dobbiamo immaginare siti web resi fruibili da un assistente virtuale che già conosce i nostri gusti e desideri.
Il concetto di accoglienza verrà esploso proprio come avviene in un albergo oppure in un ristorante.
I siti del futuro saranno vocali
A partire dal 2018 la ricerca vocale ha subito un incremento di utilizzo che si pensa possa proseguire per lungo tempo in maniera esponenziale.
Google dichiara che nel 2020 le ricerche vocali si attesteranno intorno al 50% del totale delle ricerche.
Inoltre la continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, messa a disposizione da sistemi come:
- Siri per i device supportati da iOS
- SVoice l’assistente vocale di Google
- Alexa quello di Amazon
- Cortana sviluppato da Microsoft,
ha contribuito a fornire all’utenza un’alternativa più efficiente per dialogare con la rete.
Non c’è dubbio che la praticità che offre l’assistente vocale determini un sostanziale upgrade rispetto al modo tradizionale di porre le domande (query in gergo tecnico) ai motori di ricerca.
Per questo motivo la funzione vocale non potrà che diventare lo standard del futuro di tutti i siti internet.
Google è un passo avanti a tutti, la sua icona a forma di microfono viene sempre più utilizzata in sostituzione della digitazione. Google dichiara che nel 2020 le ricerche vocali si attesteranno intorno al 50% del totale delle ricerche.
L’aggiornamento dell’algoritmo di Big G, che passa sotto il nome di Hummingbird, ha apportato una sostanziale modifica nel modo di capire le query poste dagli utenti.
Google è in grado di comprendere il significato delle frasi nel senso semantico e non più focalizzandosi solo sulle singole parole chiavi ( keyword ).
I siti del futuro dovranno sfruttare al massimo questa modalità attraverso una profonda rivisitazione della modalità di risposta all’utente.
L’ottimizzazione per la ricerca vocale significa rendere i siti più rapidi nell’indicare la migliore risposta di cui hanno bisogno gli utenti ( che è il principale obiettivo di Google ).
Tra gli addetti ai lavori ormai si parla di VEO (Voice Engine Optimization) al posto di SEO (Search Engine Optimization).
I siti del futuro saranno vocali per effetto dello sviluppo dell’ intelligenza artificiale e di tutti i suoi sviluppi correlati (speakable).
I siti del futuro avranno più funzioni esperienziali
La relazione che esiste tra web e informatica determina la modalità di realizzazione dei contenuti dei siti internet. Se ipotizziamo un futuro che non avrà più come device uno schermo di vetro, possiamo pensare che il futuro dei siti web sarà molto più personale ed esperienziale.
Concetti come la realtà virtuale (VR), o quella aumentata (AR), fanno già parte di questa visione. Attualmente il mondo dei videogiochi ne sta facendo uso per offrire un’esperienza più coinvolgente.
Microsoft ha sviluppato degli occhiali in realtà aumentata (gli HoloLens 2), che permettono, attraverso la gestualità, di far apparire davanti agli occhi un PC virtuale con schermo annesso.
Sono nati diversi dispositivi che integrano la tecnologia di realtà aumentata e con essi diverse APP per gli attuali device.
E’notizia recente, che il noto marchio di calzature sportive Nike, ha lanciato una nuova APP che è in grado, con l’ ausilio della realtà aumentata, di misurare il piede dell’ utilizzatore e far provare l’ esperienza della vestibilità di un paio di scarpe.
E’ facile ipotizzare che il concetto di realtà virtuale venga, a breve, integrato nei siti.
Come cambieranno i siti del futuro?
C’è da pensare che alcuni settori siano più interessati di altri a sviluppare la VR nel proprio sito, basti pensare al settore dei viaggi, oppure all’intrattenimento musicale ma anche alla vendita di automobili o all’immobiliare. Offrire un’esperienza 3D di certo può migliorare la fruizione a patto che questa sia veramente a portata di tutti.
Perché l’XML è il formato che verrà utilizzato da tutti i siti?
L’XML (EXtensible Markup Language) è probabilmente la tecnologia più importante sul web. Si tratta di uno standard largamente affermato e che sostituirà tutti gli altri, primo fra tutti l’HTML. I motivi del suo successo sono diversi e di seguito li esamineremo brevemente.
L’XML permette la massima compatibilità tra varie applicazioni molto diverse tra di loro. La flessibilità è superiore rispetto agli altri standard poiché permette un livello di descrizione e di astrazione più efficiente.
I siti di e-commerce sono dinamici a causa della necessità di creare la pagina con successive interrogazioni del database. Rispetto a quelli statici sono per forza di cose più lenti.
L’utilizzo dell’XML ottimizza di molto tale processo con la conseguenza di rendere veloce la sua fruizione.
E’ per questo che tale tecnologia è oggi alla base di processi informatici di larga scala come la Fatturazione Elettronica o il prossimo scontrino elettronico.
La tecnologia del futuro:la Blockchain
Nel 2008 Satoshi Nakamoto ha ideato la Blockchain ( letteralmente “catena di blocchi”), basandosi sul meccanismo digitale del peer-to-peer (P2P o punto punto). Si tratta di un protocollo di comunicazione che archivia tutte le informazioni relative alle transazioni che sono state già validate.
L’ innovazione della tecnologia sta nella garanzia di inalterabilità del dato, poichè lo stesso viene replicato per ogni singolo nodo che la compone. La blockchain è assimilata ad una rete distribuita di nodi ove, ogni nodo possiede una singola copia del dato che viene sincronizzato ad ogni modifica.
Questo protocollo garantisce dunque l’ inalterabilità e la sicurezza del dato stesso.
Le tecnologie che si basano sulla blockchain sono pertanto sicure e trasparenti.
Per questo motivo stiamo assistendo ad una veloce crescita delle Cryptovalute ( monete elettroniche basate sulla tecnologia Blockchain ).
Proviamo dunque ad immaginare come il concetto di “decentramento dei dato” offerto dalla tecnologia Blockchain, possa modificare la struttura dei siti internet del futuro.
Innanzitutto la tecnologia Blockchain sposterebbe il controllo dell’ informazione dal titolare del sito all’ utente che ne è il fruitore.
L’ utente potrà crearsi un ambiente privato ove scegliere le informazioni da ricevere, dai singoli siti web, premiare gli autori ( in cryptovalute ) ed acquistare da piattaforme, totalmente decentralizzate, ogni tipo di oggetto o servizio.
Oggi possiamo annoverare diversi siti internet che stanno già adottando questa tecnologia come ad esempio:
- Civil per il settore mediatico ( https://civil.co/ )
- Peertracks per il settore dell’intrattenimento ( https://peertracks.com/)
- Beat per il settore sanitario sportivo( https://beat.org/)
- Fizzy di Axa Assicurazioni ( https://fizzy.axa/it/ )
- SpidChain per la propria idendità digitale nella Blockchain ( https://www.spidchain.com/en/ )
- Foodchain per il tracciamento di prodotti alimentari ( https://food-chain.it/)
- Saanity per il tracciamento dei dati sanitari ( https://saanity.com/)
- Helperbit che si pone come obiettivo la centralizzazione della raccolta fondi in occasione di emergenze ( https://app.helperbit.com/it/ )
molti altri sono i progetti, in via di start-up, basati su siti internet con tecnologia blockchain.
L’Internet of Things (IOT o internet delle cose) sarà il futuro?
Sta per iniziare un’era in cui tutte le cose saranno connesse tra di loro. La Blockchain sarà il mezzo di sviluppo per un altra tecnologia che permetterà ad ogni prodotto di essere dotato di una sua identità precisa e registrato sul web in modo sicuro, trasparente e distribuito.
Immaginiamoci un futuro prossimo ove gli oggetti di uso comune, saranno collegati alla rete internet tramite tecnologie Blockchain e sfruttando reti di connessioni ultra veloci come la fibra ottica, la trasmissione 5G o la connessione powerline ( tecnologia che permette di far viaggiare il segnale di internet sulla rete elettrica ).
Per ogni oggetto, come ad esempio frigoriferi, automobili, tv saranno sviluppate applicazioni o interfacce web simili agli attuali siti internet.
Nasceranno dunque sviluppatori per interfacce web o vocali per elettrodomestici.
Tali oggetti saranno interconnessi, tramite la Blockchain ai siti web o portali di servizio ( per assistenza, ricambi o supermarket per l’ approvvigionamento).
Molti settori saranno interessati da quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale, ed i siti cambieranno per arricchirsi di misurazioni in tempo reale che provengono direttamente dall’oggetto venduto o semplicemente per fornire delle risposte puntuali agli utenti.
Si creeranno profili utente che verranno riportati negli elettrodomestici in tecnologia IoT, i quali avranno lo scopo di soddisfare, in modo puntuale le esigenze dell’ utilizzatore.
Il modello di business dei siti di domani
I siti web sono nella stessa situazione in cui erano i dinosauri alla fine del periodo Cretaceo, 65 milioni di anni fa. Ovvero in procinto di estinguersi
questa frase è stata pronunciata niente meno che da Evan Williams, cofondatore di Twitter e Ceo della piattaforma Medium.
Secondo lui il futuro:
…non è creare un nuovo sito web. Questa idea è morta. Un sito web individuale non interessa. Internet non sarà fatta da miliardi di persone che visitano milioni di siti web. Il futuro sarà di grandi piattaforme centralizzate»
insomma, non proprio una bella previsione, ma sicuramente in linea con quanto ho descritto in questo articolo.
Quale sarà dunque il modello di business di domani e che fine faranno i siti di informazione ed i blog?
Naturalmente non ho con certezza la risposta, ma leggendo molto sull’ argomento ho potuto delineare un mio pensiero.
Sono propenso a pensare che il modello Wolf, sarà quello con maggior efficacia, sopratutto per il mondo dell’ informazione.
Vediamo in alcuni principali punti in cosa consiste:
- Non esiste un modello di business e di comunicazione valido per tutti
- diventerà molto complesso, se non impossibile, essere generalisti ( e questo spiega la forte crisi che hanno i principali media )
- le breaking news saranno sempre più una commodity
- le informazioni profittevoli saranno solo quelle di nicchia o molto verticalizzate
- la sostenibilità economica di un progetto di informazione passerà per forme di abbonamento o di vendita del singolo contenuto ( così come oggi applicato da Itunes o Play Store )
- bisognerà sempre più comunicare attraverso le principali piattaforme di divulgazione di contenuto, piuttosto che su un proprio sito web.
Questo perchè il problema sarà sempre più il raggiungimento di un traffico qualificato che permetta la sostenibilità economica.
La verità è che la decentralizzazione del dato permetterà di far sviluppare nuovi metodi di comunicazione efficace, che saranno ben lontani da quanto oggi stiamo applicando.
L’ informazione sarà sempre più verticalizzata e specializzata e verranno premiate competenze specifiche, piuttosto che competenze orizzontali e poco radicate.
C’è da fare un ultima considerazione. Il processo di digitalizzazione, almeno in Italia è ancora ben lontano dall’ essere concluso.
Da un recente rapporto del “il Sole 24 Ore” l’ Italia risulta essere bocciata sul digitale seppur abbia una percentuale del 71% di utilizzatori di internet.
Le infrastrutture digitali italiane, ancora carenti, e la scarsa digitalizzazione delle aziende, con siti internet ancora di vecchia generazione e non idonei a rispettare le più basilari normative, fanno si che ci sia ancora molto lavoro per consulenti e webmaster, prima di poter pensare allo sviluppo di nuove tecnologie.
Bisogna però farsi trovare pronti alla rivoluzione digitale che è già in atto.