seo 2.0

Perdonateci innanzitutto l’ennesimo abuso della sigla due-punto-zero. Probabilmente non ne potrete piรน di sentirla menzionata ovunque, perlopiรน, ammettiamolo, a sproposito. E in attesa dell’arrivo dei Cereali 2.0 e della social Panda non ci resta che giustificare, almeno in parte, l’utilizzo dell’infame sigla.

La premessa รจ semplice: nonostante la Seo sia una professione relativamente giovane si รจ ormai consolidata attorno ad essa un’iconografia contornata di leggenda e retorica: un po’ come l’idraulico con la chiave inglese in mano e il giardiniere col cappello di paglia, il Seo lo si immagina infilato con la testa dentro il codice della pagina web a smanettare in mezzo ai famigerati Meta Keywords.

Non a caso il cliente -che vuol mettere in chiaro le cose fin da subito per farti capire che non รจ proprio un novellino- finisce malauguratamente col porre sempre, prima o poi, la fatidica domanda: “Mi puรฒ sistemare i Meta Keywords?”. Senza contare gli effetti collaterali di quando sei al telefonino e la gente, sentendoti parlare di meta tag comincia a guardarti in modo strano, chiedendosi se per caso tu non sia una qualche nuova forma di mastro ferraio (2.0!).

Aldilร  dei facili lazzi e delle dicerie, resta comunque il fatto che la Seo tradizionalmente intesa, applicata cioรจ al miglioramento del ranking dei documenti web nei risultati organici dei motori, รจ un intricato intreccio di tecniche on e offsite, basate su una manciata di linee guida universali e su un’infinitร  di accorgimenti e โ€œfinezzeโ€ che devono essere coltivati con la pratica ed un continuo aggiornamento sui siti di settore.

Ed รจ abbastanza sorprendente, allora, che la (ottima) guida alla seo indirizzata ai blogger di Aaron Wall si apra con queste parole “Nonostante abbiamo scritto un libro di oltre 300 pagine sul Seo, sono necessarie soltanto una dozzina di pagine per coprire l’argomento della seo applicata ai blog …”. Sorprendente si, ma fino a un certo punto.

La promozione di un blog (sui motori di ricerca e non) รจ faccenda ben diversa da ciรฒ che tradizionalmente si intende con seo. Diverse sono la sostanza e lo spirito degli scambi link ad esempio. Se, ad esempio, il link spontaneo tra siti rivali tradizionali รจ e resta perlopiรน una chimera, nonostante le ultime penalizzazioni di Google in materia รจ invece pratica naturale tra titolari di blog. Laddove lo โ€œscambio di contenutiโ€ tra siti consiste, nella migliore delle ipotesi, nell’acquisto di recensioni su siti a tema, il guest blogging รจ pratica usuale e ampiamente sfruttata nel settore del blog.

Certo, esistono i siti di article marketing, ma abbiamo visto quanto ha impiegato il fenomeno a ridursi al lumicino (almeno in Italia), con articoli di bassa qualitร  volti a raggiungere il-numero-minimo-di-caratteri-necessari-pro-pubblicazione. Il tema dell’aggiornamento dei contenuti. Il fattore โ€œfresh-contentsโ€ รจ da sempre la colonna portante di un modello storico come il portale, dove perรฒ tali aggiornamenti sono riconducibili perlopiรน alla tipologia delle informazioni presenti, pubblicate e aggiornate con un classico taglio giornalistico; รจ la linfa vitale dei forum, dove il ricambio di informazioni e contenuti รจ dato dal continuo aprirsi e svilupparsi di discussioni tra utenti.

Nel blog il fattore aggiornamento รจ perรฒ dato dalla combinazione di un’infinitร  di elementi: aggiornamenti e notizie, spunti giornalistici, scambi di opinioni (spesso attraverso discussioni intavolate a distanza tra diversi blog), attacchi, buzz, trend. Ogni blog presenta il segno inconfondibile del suo autore, una sorta di dna, unโ€™impronta unica, ma anche, e soprattutto, un processo di continua interazione con gli utenti, prima di tutto grazie allo strumento dei commenti (anchโ€™essi spesso โ€œpilotatiโ€, seppur involontariamente, dal registro linguistico adottato dallโ€™autore).

Qualcuno dirร : “โ€ฆavete scoperto l’acqua calda!”. Eppure queste premesse sono necessarie per capire come, mettendo assieme i pezzi, la seo da una parte, il blog e piรน in generale l’universo social dall’altra, prenda forma una Seo radicalmente diversa da quella cui siamo abituati.

L’attenzione, il focus, il baricentro si spostano dal tweaking esasperato degli elementi di coerenza dei contenuti rispetto alle serp delle parole chiave d’interesse, alla ricerca di un taglio stilistico (e giornalistico) efficace e unico. Lo scambio non รจ piรน faccenda da baratto premedioevale ma diviene strumento di dialogo a distanza, attestato di stima, un riferimento finalmente spontaneo a spunti interessanti e opinioni fulminanti. L’insieme delle parole chiave d’interesse non รจ piรน copione predefinito con cui scolpire (quasi) nella pietra le fondamenta del sito, ma brodo primordiale magmatico e ribollente, da cui attingere idee partendo dai trend del periodo e delle ricerche piรน popolari degli utenti.

Senza contare l’enorme costellazione social di cui il blog resta epicentro assoluto, nonchรฉ interlocutore privilegiato e principale referente. Il sito, goffo e legnoso, si arrangia come puรฒ, attraverso esche telematiche (dalle deprecate doorway ai piรน ruffiani contenuti ripubblicabili) e intuizioni inedite, ma resta schiavo di un impianto necessariamente rigido.

Tanto per sprecare metafore il sito รจ la casa di 12 vani su cui state ancora pagando il mutuo, il blog รจ la roulotte con cui girate il mondo. Entrambi hanno i propri pro e contro, ma si rivela comunque assolutamente vitale per chi deve promuovere il proprio sito (o il sito altrui) partire dal fondamentale presupposto che la Seo riferita ad un sito โ€œtradizionaleโ€ e quella applicata al blog sono e restano due mondi distanti, e spesso antitetici.

La Guida alla seo per i blogger di Aaron Wall (che abbiamo provveduto a tradurre in italiano rispondendo ad un appello di Mr Wall medesimo) svolge un ottimo lavoro, partendo dai presupposti sinora esposti, nel ridefinire, attraverso una serie di punti sintetici ma ottimamente sviluppati, le coordinate della Seo con riferimento a questo universo parallelo: ed รจ significativo che, al contrario delle tradizionali guide di settore, solo una manciata di parole sia spesa per l’aspetto del โ€œcodiceโ€. Il focus รจ necessariamente altrove: sui concetti di networking, discussione, fama. Parole chiave che devono diventare anche parole d’ordine per la Seo che si voglia cimentare con il temuto web 2.0.

Con tanti baci, e un affettuoso addio, all’amato-odiato Meta Keywords.

Autore: Antonio De Giovanni (di Getseen.it) per il Max Valle.

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