Tre vecchie regole/miti che girano da tempo nella SEO, recitano che:
- Il redirect 301 non passa tutto il PageRank. Matt Cutts lo disse nel 2010 e nel 2013, quando spiegò che un 301 fa perdere la stessa esatta quantità di PageRank di un link da una pagina verso un’altra (quindi circa il 15%?).
- I 302 non passano PageRank. Per definizione il 302 è un redirect temporaneo, e pertanto i motori non lo dovrebbero trattare come un 301 (che è invece permanente).
- Passare a HTTPS potrebbe far perdere PageRank. Il motivo è che migrare da HTTP a HTTPS comporta la totalità dei reindirizzamenti e quindi, secondo il punto 1, si perderebbe una buona fetta di PageRank.
Stando le cose in questi termini, è chiaro che molti SEO e webmaster spesso preferiscono evitare redirect, modifiche di URL e migrazioni: perdere posizioni nelle SERP non piace a nessuno.
Reindirizzamenti 3xx: ecco le novità
Ma come ci spiega Cyrus Shepard in un articolo intitolato 301 Redirects Rules Change: What You Need to Know for SEO, ultimamente Google ha lavorato per sgretolare questi assiomi.
- A Febbraio 2016, John Mueller ha affermato che non c’è perdita di PageRank per i redirect 301 e 302 da HTTP a HTTPS. La cosa è stata (ovviamente) vista come un tentativo, da parte di Google, per spingere quanti più webmaster possibili a passare a HTTPS.
- A Giugno 2016, Gary Illyes ha detto di non preoccuparsi di quale metodo di redirect viene utilizzato: 301, 302 o 307, passano tutti PageRank.
- Qualche giorno fa, Gary Illyes ha twittato che “i redirect 30x non perdono più PageRank“. Da notare l’uso del termine anymore.
In pratica, stando alle parole dei 2 Googlers, saremmo passati da questa situazione:
A questa:
Cerchiamo quindi di rispondere alle domande più comuni che tipicamente ci si pone prima di fare un reindirizzamento.
D.: Oggi posso fare un redirect 301 senza il rischio di perdere traffico?
R.: No.
Tutti i redirect hanno una (minima) percentuale di rischio.
Se ora, almeno secondo le dichiarazioni di Google, il 301 non fa più perdere link juice, va considerato che il PageRank è solo uno dei tantissimi segnali che il motore utilizza per classificare/posizionare le pagine.
Idealmente, se si fa un 301 da una pagina ad una copia esatta di quella pagina, e l’unica cosa che cambia è quindi l’URL, non ci dovrebbe essere alcuna perdita di posizioni sulle SERP.
Ma se il 301 viene fatto da una pagina ad un’altra con contenuti totalmente diversi o fuori tema, Google potrebbe non prenderla molto bene: Glenn Gabe ha scoperto che Google può trattare i redirect verso pagine irrilevanti come dei soft 404.
D.: Posso fare dei redirect 302 al posto dei 301?
R.: No.
Pare che Google abbia iniziato ad un certo punto a trattare i 302 (temporanei) come i 301 (permanenti) perché un sacco di webmaster ne facevano un’implementazione sbagliata (ovvero usano i 302 anziché i 301), causando un po’ di problemi al motore riguardo la classificazione/posizionamento dei risultati.
Se ora sappiamo che il PageRank passa attraverso i 302, rimango comunque un paio di problemi:
- Non sappiamo se i 301 e i 302 sono davvero equivalenti. In passato abbiamo visto 302 che passano PageRank, ma solo dopo un sacco di tempo (a differenza dei 301 dove il passaggio avviene rapidamente).
- Il 302 è uno standard del web, e Google non è l’unico motore di ricerca (anche se è il più importante). I 302 hanno lo scopo di indicare un reindirizzamento temporaneo, ed è possibile che altri motori o altri social network trattino i 302 in modo molto diverso rispetto a Google.
Rand Fishkin ha ben riassunto il concetto in questi 3 tweet:
D.: Se migro il mio sito a HTTPS, non avrò perdite di traffico?
R.: Forse.
Sono ormai 2 anni che Google spinge i webmaster a passare a HTTPS, lasciando intendere benefici anche dal punto di vista del ranking.
Ma migrare a HTTPS è ancora piuttosto complicato: persino wired.com ha avuto un bel po’ di problemi, quando ha effettuato il passaggio alcuni mesi fa.
Più il progetto è grande, più il sito è complesso, più è bene pesare vantaggi e (eventuali) svantaggi. E ovviamente affidarsi ad un professionista con comprovata esperienza.
Lo stesso Cyrus Shepard ha effettuato una migrazione ad HTTPS con annesso 301 su un dominio nuovo di zecca, mantenendo titoli, contenuti e immagini perfettamente uguali. Il risultato è stato sorprendentemente positivo.
I 7 (nuovi) comandamenti del redirect
Riassumendo:
- Tutti i redirect comportano un certo grado di rischio lato SEO.
- Anche se tutti i redirect 3xx conservano il PageRank, i 301 rimangono il metodo migliore per fare un reindirizzamento permanente. Non è noto se gli altri motori di ricerca trattano i redirect con le stesse logiche di Google.
- Il PageRank e tutti gli altri segnali legati ai link, sono solo una parte dei fattori utilizzati da Google per determinare il rank di una risorsa.
- PageRank a parte, rimangono valide tutte le altre regole correlate ai redirect. Se reindirizzi ad una pagina non pertinente/rilevante, o se acquisti un vecchio sito web solo per fare 1.000 redirect da 1.000 pagine verso una sola pagina di un altro tuo sito, è probabile con non otterrai i risultati che immagini.
- Il miglior redirect è quello dove tutti gli elementi del contenuto rimangono identici, ad eccezione dell’URL.
- Le migrazioni ad HTTPS sono oggi meno inclini a perdere PageRank, ma ci sono tanti altri elementi da valutare in una migrazione e che possono impattare negativamente su traffico e ranking.
- Modificare un URL ai fini SEO, può essere utile…
– per rimuovere i vari parametri di query
– per migliorare la struttura di directory/sottocartelle
– per includere le parole chiave negli URL
– per rendere gli URL più leggibili dagli utenti
Oggi pare che i redirect 3xx preservino anche il PageRank, ma ricorda di procedere sempre con la massima attenzione quando pianifichi un reindirizzamento, soprattutto se complesso.