Google rimane indiscutibilmente la più grande azienda macina-pubblicità del pianeta. Ha registrato profitti per 2,9 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, quasi quanto tutte le revenue che Facebook ha incassato nel corso del 2011.
Ma Facebook ha qualcosa che Google non ha, e questa cosa fa molta paura a Google: Facebook sa chi sei, con un incredibile livello di dettaglio. Perché sei tu a dirglielo. Ciò permette a Facebook di confezionare annunci pubblicitari su misura per te, in un modo molto più fine di quanto riesce a fare Google. Ed è questo il motivo per cui Google sta spingendo così tanto su Google+. Tutte le informazioni che hai inserito nel tuo profilo di Facebook nel corso degli anni non servono solo per farti contattare dai tuoi amici e colleghi, o per dire agli altri chi sei: Facebook le utilizza per mostrarti pubblicità targhettizzata. Il modo più semplice per capire quanto è potente la cosa, è utilizzare lo strumento di Facebook per creare annunci pubblicitari. E’ uno strumento molto semplice e lineare: basta inserire un titolo, il corpo del testo e l’immagine. E poi arriva il bello: la “targeting page”. Qui puoi restringere il target in base a luogo, età, sesso e interessi dell’utente, nonché le sue connessioni, l’orientamento sessuale, la situazione sentimentale, la lingua, il titolo di studio e l’azienda per cui lavora. Se quindi vuoi raggiungere le 100 persone che vivono in California, hanno fra i 18 e 36 anni, amano lo spazio e lavorano in Apple o in Google, con la pubblicità di Facebook puoi farlo:
Il pannello di Google, invece, può offrire solo una frazione di questi parametri. E’ possibile selezionare il luogo, la lingua e i dispositivi, ma è qualcosa più legato alle parole chiave:
Sono dati utili, specialmente se l’obiettivo è quello di vendere qualcosa, ma sarebbe auspicabile un livello di profondità maggiore. Ecco perché Facebook rappresenta una minaccia per Google, anche se i suoi risultati economici sono oggi assai minori. E’ solo una questione di tempo prima che Facebook apra il suo AdSense – che avrà a quel punto un sistema di targeting molto più evoluto di AdWords/AdSense – e in quel momento potrà davvero dar fastidio a Google. Se Facebook continua ad accumulare dati sui suoi utenti, Google ha ancora moltissimi utilizzatori che non sono realmente “utenti” (nel senso che non sono registrati, non utilizzano il motore di ricerca loggandosi, non hanno fornito a Google informazioni, etc.). Ed è per questo motivo che Google+ è un progetto così cruciale per Google. Convincere le persone a loggarsi, a condividere informazioni e interessi, serve a Google non perché improvvisamente vuole essere social, ma perché vuole ottenere un sacco di dati da integrare nei suoi annunci pubblicitari prima che Facebook possa diventare una reale minaccia. Liberamente tradotto da Why Facebook Terrifies Google, di Dan Frommer.