L’attività sui social media può migliorare il posizionamento organico di un sito web in Google? Questa è la domanda che se sono posti in TastyPlacement – agenzia SEO con sede a Austin, Texas – e alla quale han cercato di rispondere con un test della durata di quasi un anno, i cui risultati sono poi finiti in questa infografica. I dettagli del test TastyPlacement ha creato 6 diversi siti riguardanti 6 diverse città statunitensi – città dalle dimensioni simili. I siti erano nella stessa nicchia e con nomi a dominio che includevano 1) il nome della città e 2) un determinato servizio per la casa (ad esempio, www.city-home-service.com). Dieci mesi più tardi, TastyPlacement ha iniziato lo studio vero e proprio: questo consisteva nell’esplorare la relazione fra attività sui social e posizionamento. E’ stata svolta attività su vari social tramite una rete di amici, parenti e contatti di lavoro (persone comunque normali, non dotate di autorevolezza) e quindi è stata misurata la variazione delle posizioni in Google per un gruppo di frasi, dopo il periodo di un mese. I risultati del test Su ognuno dei 6 siti è stata svolta una attività diversa. • Google+ (follower). Un sito è stato promosso attraverso la rete di connessioni sociali, che ha portato 100 follower alla business page di Google+ linkata dal sito. Risultato: guadagno di 14,63 posizioni in Google. • Google+ (voti). Un sito è stato promosso attraverso la rete di connessioni sociali, che ha portato 300 +1 al sito web. Risultato: guadagno di 9,44 posizioni in Google. • Facebook. Un sito è stato promosso attraverso la rete di connessioni sociali, che ha portato 70 condivisioni al sito e 50 like alla business page di Facebook linkata dal sito. Risultato: guadagno di 6,9 posizioni in Google. • Twitter (tweet e retweet). Un sito è stato promosso attraverso la rete di connessioni sociali (e di retweet fatti da TastyPlacement); in totale sono stati ottenuti 50 fra tweet e retweet, che puntavano alla home page del sito. Risultato: guadagno di 2,88 posizioni in Google. • Twitter (follower). Un sito è stato promosso attraverso la rete di connessioni sociali, che ha portato 1.000 follower all’account linkato al sito web stesso. Risultato: perdita di 1,22 posizioni in Google. • Nessuna attività sui social. Su uno dei siti non è stata svolta alcuna attività sui social. Risultato: perdita di 0,11 posizioni in Google. Conclusioni TastyPlacement crede che, benché si tratti di un piccolo esperimento, l’influenza delle attività sociali nel ranking sui motori di ricerca sia significativa, e che il “grande vincitore” sia Google+. Non è una sorpresa che Google ritenga più rilevanti i voti/dati raccolti tramite il suo social (rispetto a quelli di terzi), ma in linea generale lo studio dimostrerebbe che i tutti i social devono ormai fare parte integrante di una strategia SEO (come suggerì più di 2 anni fa lo stesso Matt Cutts). Sei d’accordo?