All’interno del libro di Steven Levy su Google, “In The Plex“, c’è una citazione di un dipendente che rivela come Google si stia approcciando ai social. “E’ un bene che Google si interessi al social networking, ma si tratta di un interesse derivato da una reazione personale, non da un idealismo condiviso”, dice un Googler anonimo descritto da Levy come un “membro chiave” del team. Il Googler aggiunge “in quell’ambito Google non da il suo meglio, è ancora ad un livello veramente pionieristico. Questa cosa è un chiara reazione a Facebook“.
Levy afferma che l’ultimo sforzo di Google per contrastare il dominio di Facebook sul web, ovvero +1, è “strategico e addirittura convenzionale” se paragonato agli altri prodotti di Google. Questi altri prodotti sono stati creati perché Google ha pensato che poteva farli meglio, o semplicemente perché li ha voluti creare (come mappe, email, sistema operativo per dispositivi mobile, browser). Per il social, sembra invece che Google lo stia facendo solo per stare al passo con Facebook. Il feeling di Google nei confronti dei social si può riassumere in una frase del numero due della search, Amit Singhal, che dice: “I social sono solo uno dei tanti fattori. Un fattore molto piccolo”.
Liberamente tradotto da Key Google Employee Says +1 Is “Not Google At Its Best”, di Jay Yarow.