Con l’arrivo dell’estate un sacco di blogger rallentano le attività, fino ad arrivare a far cadere del tutto la penna durante il mese di Agosto. Personalmente sono dell’idea che un blog debba trovare un buon equilibrio fra contenuti freschi e contenuti sempreverdi: i primi creano l'”effetto ritorno” degli utenti che si abituano a trovare nel blog una sorta di appuntamento fisso, sul quale fare affidamento, un punto di riferimento dove trovare notizie sempre aggiornate circa un determinato settore.
I secondi generano invece uno “strato base” di traffico costante dai motori di ricerca: i cosiddetti “pillar article” possono portare visite e lettori per anni e anni. E se fai un buona keyword research e ti posizioni bene per certe parole chiave, otterrai anche un bel po’ di conversioni, te lo garantisco. 🙂 Rispondere alla domanda “quanti post devo scrivere?” non è comunque semplice, ma se vuoi coltivare un pubblico di utenti affezionati e vuoi che il Googlebot sia “reattivo” quando pubblichi qualcosa, credo che almeno un contenuto a settimana devi postarlo, come “minimo sindacale”.
Oggi ti parlerò dell’esperimento No-Blogging di Robert Ryan, un web developer/designer/marketer irlandese che ha deciso di non bloggare più per 251 giorni (ovvero 8 mesi e una settimana) per vedere cosa sarebbe successo al suo blog.
Calo del traffico
Il blog di Ryan ha perso nel complesso il 32% del traffico, rispetto ai 251 giorni precedenti. Ancora peggio il calo del traffico da motori di ricerca, che ha segnato un -42%.
Calo delle conversioni
Traffico non significa conversioni, lo sappiamo bene. Ma se non hai persone che visitano il tuo sito o il tuo blog, è certo che non di conversioni non ne farai nemmeno mezza.
Ryan ha perso il 15% del traffico sulla sua contact page, e ben il 28% di conversioni globali: per una qualsiasi attività commerciale sarebbe stato un enorme problema.
Calo del ranking
Ma la cosa che ha preoccupato maggiormente Robert è stata la perdita di posizioni su Google.ie (ben 5, dal primo al sesto posto) per la sua parola chiave principale, ovvero wordpress developer.
Ryan ha detto che per tutti gli 8 mesi non ha fatto alcuna attività sul blog (se non quella dei normali aggiornamenti di plugin e nuove versioni di WordPress), ed ha anche azzerato totalmente le sue attività sui social. Ma è bastato questo “silenzio” ad abbattere così tanto traffico e ranking? E a fargli perdere 5 posizioni per la sua amata keyword?
Io vedo ancora tanti siti e blog inamovibili nelle SERP di Google, con layout anni ’90 e zero aggiornamenti…