Un annetto fa, ho installato su questo blog Broken Link Checker. Come suggerisce il nome stesso, è un plugin di WordPress – gratuito – che tiene sotto controllo i link presenti all’interno dei post e dei commenti, e se ne trova di rotti o non funzionanti li notifica in un apposito pannello, permettendoti di correggerli (o di eliminarli). Questa la situazione quando ho lanciato il plugin,
e questa 2 giorni dopo:
In pratica, Broken Link Checker ha scovato subito 1.632 link rotti su un totale di 31.122 link, e poche ore dopo altri 1.035: significa che più dell’8,5% dei link presenti sul TagliaBlog risultavano non funzionanti. A 12 mesi dall’installazione, e nonostante continui a pubblicare post pieni di link (che ricevono commenti, a loro volta con dentro link), il plugin seguita incessantemente a segnalare broken link, al punto che oggi sono arrivato ad avere poco meno di 26.300 link in uscita:
per la precisione, 4.827 link in meno rispetto ad un anno fa.
Ma qual è la causa dei Link Rotti?
Da quanto ho potuto notare, nella stragrande maggioranza dei casi i broken link sono generati:
- Da modifiche fatte agli URL, senza un 301. Non hai idea di quanti e quali noti siti cambiano il percorso degli URL, senza fare il redirect sulla nuova risorsa. In questi 12 mesi ho visto nomi come Google (nelle sue guide), Microsoft (sul blog di Bing), Wired (nei suoi articoli) e tanti altri big brand dell’editoria online cadere in questi errori puerili. Eccoti, ad esempio, la situazione di un po’ di link che puntavano dal mio blog al noto sito di news tecnologiche Read Write Web:
La ragione di tutti quei timeout? Mesi fa son passati dal dominio ReadWriteWeb.com a ReadWrite.com, ma si sono persi per strada i reindirizzamenti…
- Da pagine o interi siti web cancellati dall’oggi al domani. Non immagini quanti link in firma nei commenti risultano rotti solo dopo pochi mesi dall’inserimento del commento stesso. Domini scaduti, database con errore 500 fisso, e migliaia di terzi livelli eliminati da Internet. Un caso su tutti quello di Splinder: con la sua chiusura, si è portato nella tomba un numero spropositato di blog e di link, molti dei quali presenti nei miei commenti.
I Link Rotti Danneggiano la SEO?
Sistemarli migliora il posizionamento? Questo è un punto molto dibattuto. Non credo che Google abbia mai affermato ufficialmente che avere qualche link esterno rotto possa penalizzare il ranking della pagina che lo ospita, ma all’interno delle ultime linee guida per i Quality Rater ho trovato questo punto:
Tradotto, il punto in questione parla di mancanza di cura, di siti un pochino trascurati, che in quanto tali possono contenere link rotti. Per estensione, ne deduco che avere pagine con molti link non funzionanti potrebbe significare (per Google) che il sito è un po’ lasciato al suo destino, abbandonato a se stesso. E questo non è certo un buon segnale da dare al motore di ricerca, e soprattutto all’utente. Già, l’utente e la sua “esperienza d’uso” del sito.
I Link Rotti Rovinano la User Experience?
Direi proprio di sì. Sappiamo bene quanto peso stia dando Google alla user experience, e un sito con un sacco di link – esterni o anche interni – che restituiscono un 404 non è certo un bel biglietto da visita. Se l’utente clicca su un link e non lo trova funzionante, è probabile che chiuderà la linguetta del browser, abbandonando la navigazione del tuo sito: minor tempo di permanenza sulla pagina, e anche un brutto ricordo nella memoria del visitatore. E se scappa in fretta e non torna più sul tuo sito, è probabile che in qualche modo anche il motore di ricerca se ne accorga, con tutte le conseguenze del caso.
L’Importanza dei Link Interni e dei Percorsi di Navigazione
Se possiamo (forse) tollerare qualche link rotto qua e là, dobbiamo però ricordarci di quanto sono importanti i percorsi di navigazione per i motori di ricerca, percorsi che ai link, e al loro buon funzionamento, sono strettamente collegati. Nella famosa guida introduttiva di Google all’ottimizzazione per motori di ricerca, ci sono 2 capitoli (“Rendi il tuo sito semplice da navigare” e “Rendi il tuo sito più facile da navigare”) che parlano proprio di questo punto. Si dice:
La navigazione di un sito web è importante per permettere ai visitatori di trovare velocemente il contenuto che desiderano. Essa può inoltre aiutare i motori di ricerca a comprendere quale contenuto è ritenuto importante dal webmaster. Sebbene i risultati di ricerca di Google siano forniti a livello della pagina, a Google piace conoscere quale ruolo una pagina rappresenti all’interno di un’architettura più ampia del sito.
Nella guida viene consigliato di usare “prevalentemente link di testo per la navigazione”, cosa che “rende l’identificazione del contenuto del tuo sito più semplice per i motori di ricerca”. Infine si suggerisce di creare pagine 404 utili e personalizzate, che possano migliorare la user experience del tuo visitatore. Capisci quanto sono importanti i link, anche quelli interni al tuo sito? E Broken Link Checker ti aiuta a scovare (a aggiustare) quelli rotti, qualora ce ne fossero.
Conclusione
Grazie a questo plugin ho eliminato migliaia di link esterni rotti, sistemato una dozzina di link interni ed eliminato una trentina di post che non avevano alcun senso, perché parlavano di prodotti/servizi non più esistenti: me ne sono accorto proprio per il fatto che i link puntavano a pagine inesistenti, o a domini cancellati. A cascata ho eliminato anche una decina di tag inutili, collegati a tali post. Posso in sintesi dire che Broken Link Checker mi permette di mantenere sotto controllo il buon flusso del link juice che scorre all’interno del mio blog (e fuori da esso).
E’ un po’ come avere i tubi dell’acqua sempre perfettamente efficienti e senza perdite: trattieni più acqua sul tuo sito, la distribuisci meglio alle tue pagine, ed eviti che finisca dispersa. E il tuo giardinetto crescerà sano, rigoglioso e ben irrigato. 🙂