“Rovina e caduta del Guest Blogging per la SEO” è il titolo di un recentissimo post di Matt Cutts, che in pratica sancisce la fine del guest blogging, o perlomeno di un certo tipo di guest blogging fatto esclusivamente per posizionarsi meglio su Google. I primi segnali erano partiti ad Ottobre 2012, e sono proseguiti nel corso di tutto il 2013: Matt Cutts è intervenuto più volte (in video) per ribadire che il guest blogging non può e non deve essere “fatto male”, e nel suo ultimo articolo rincara la dose e tira la stoccata finale:
“Se nel 2014 stai utilizzando il guest blogging per ottenere link, probabilmente dovresti smettere. Perché? Perché nel corso del tempo è diventata una pratica sempre più spammosa, e se stai facendo un sacco di guest blogging allora sei davvero in cattiva compagnia. Nei tempi passati il guest blogging era una cosa rispettabile, molto simile ad ottenere la prefazione di un libro da parte di un autore famoso.
Ora non è più così.” Cutts mostra quindi l’email di un tizio che cercava di proporgli un guest post – sì, direttamente a lui! – in cambio di un paio di link dofollow nel corpo dell’articolo, e (ovviamente) dice che quella è una chiara violazione delle linee guida di Google. Matt consiglia di accettare guest post solo da persone conosciute, per le quali si è disposti a garantire (“a mettere la mano sul fuoco”, si direbbe dalle nostre parti). Mentre sconsiglia invece di utilizzare il guest blogging come strategia di link building.
E chiude con questa frase: “I’d expect Google’s webspam team to take a pretty dim view of guest blogging going forward”, che suona un po’ come “Mi aspetto che il webspam team di Google prenda posizione nei confronti del guest blogging, nel prossimo futuro”.
Come fare (e come NON fare) Guest Blogging
L’articolo di Matt Cutts si completa con un paio di paragrafi, aggiunti successivamente, che lasciano – per fortuna – qualche spiraglio aperto. “Non sto cercando di buttare il bambino con l’acqua sporca. Ci sono ancora molte buone ragioni per fare guest blogging (visibilità, branding, aumento della reach, community, etc.). Tali ragioni esistevano da molto prima di Google, e continueranno in futuro.
E ci sono guest blogger assolutamente fantastici e di alta qualità là fuori. Si salvano anche i blog scritti a più mani: “Blog di alta qualità e multi-autore come Boing Boing, che sono in giro da quanto esiste il web, possono essere avvincenti, eccezionali, utili.” Se andiamo a rivedere con attenzione i vecchi video di Cutts sul tema, possiamo estrarre queste linee guida:
• i contenuti di un guest post devono essere di grande qualità, e attinenti al sito che lo ospita
• un guest post non deve contenere un sacco di ancore con parole chiave troppo mirate • il guest blogging va fatto con moderazione; non dovrebbe essere un lavoro (ovvero una tecnica di link building) a tempo pieno E ancora:
• non fare del guest blogging la tua unica strategia di link building
• non mandare migliaia di email offrendo guest post a destra e a manca
• non usare lo stesso articolo su 2 diversi siti
• non fare article spinning Le indicazioni sono chiare: chi accetta guest post dovrà stare molto attento alla bontà dell’autore e alla qualità del contenuto, e il guest blogging fatto per ottenere link avrà vita molto dura in futuro.
A mio modesto parere, questo settore sarà oggetto di una penalizzazione nel corso 2014, assieme agli advertorial: quando Cutts interviene più e più volte, sullo stesso tema, e con questi toni, la mazzata è quasi sicuramente dietro l’angolo.
Cosa cambia per il TagliaBlog?
Personalmente continuerò ad accettare gratuitamente guest post, come ho sempre fatto, ma le persone con cui ho parlato negli ultimi mesi sanno benissimo che sono diventato particolarmente esigente e selettivo (anzi, a qualcuno ho detto proprio che avevo il sentore di un giro di vite ufficiale di Google su questo tema, che è stato puntualmente annunciato). I guest post di alta qualità, di valore, non duplicati altrove, e non autopromozionali, saranno sempre i benvenuti. I guest post in stile comunicato stampa, di 3-4 paragrafi, poco profondi, che dicono cose scontate, verranno rimandati al mittente: OK regalare visibilità, ma in cambio mettici almeno un po’ di impegno 🙂
UPDATE: il 19 Marzo 2014, Matt Cutts ha annunciato con un tweet di “aver intrapreso un’azione nei confronti di un grosso guest blog network”.
Cutt non ha fatto alcun nome, ma è poi emerso che il sito penalizzato è stato MyBlogGuest, che risulta infatti sparito dalle SERP del motore di ricerca. Un editore ha poi chiesto a Cutts se la perdita di ranking del suo sito potesse essere imputabile ai link provenienti da MyBlogGuest; Cutts ha risposto così:
“quando agiamo su un link network spammoso, possiamo colpire i blog che ospitano i guest post, i siti che beneficiano dei link, etc.”
UPDATE n.2: il 18 Aprile 2014, Matt Cutts ha confermato con un tweet la penalizzazione di un altro “guest blogging network”:
in questo caso il sito colpito è stato PostJoint, che da ora è introvabile nelle SERP di Google anche cercandolo con il suo stesso nome.
UPDATE n.3: ad Agosto 2014, la versione inglese della pagina della linee guida di Google riguardante i Little or no original content è stata modificata con l’aggiunta della parte evidenziata:
In buona sostanza, i guest post di bassa qualità vengono addirittura assimilati ai contenuti copiati da altri siti (e ripubblicati su proprio), e quindi possono essere oggetto di penalizzazione.