La discussione di qualche giorno fa su Roberto Scano (e il suo PR8) mi ha fatto venir voglia di tirar fuori dalla naftalina un post per certi versi “parallelo”, che ho nelle bozze ormai da parecchi mesi. Se nell’articoletto su Scano si discuteva del legame fra link e PageRank, in questo post vorrei “scendere di un gradino”, e parlare invece di quello esistente fra link, indicizzazione e posizionamento.
C’è chi dice no…
La stragrande maggioranza di webmaster e SEO sostiene che è impossibile far indicizzare (e, di conseguenza, posizionare) un sito senza inbound link. A sostegno di questa tesi ci sono anche alcune “regole” che si trovano all’interno delle ormai ultrafamose Istruzioni per i webmaster di Google, le quali recitano:
Quando il sito è pronto:
– Fai in modo che altri siti correlati inseriscano dei link al tuo sito. (=trova il modo di farti linkare da siti affini al tuo) e ancora
– Verifica che tutti i siti potenzialmente interessati alle tue pagine siano a conoscenza della presenza online del tuo sito.” (=ribadisce il concetto di cui sopra)
– Segnala il tuo sito alle principali directory, quali Open Directory Project e Yahoo!, così come ad altri siti specializzati in settori specifici.” (=fatti linkare da directory con un buon trust e da siti correlati)
Perchè Google insisterebbe tanto sul farsi linkare, e da siti a tema, se ciò non ha poi influenza su indicizzazione/posizionamento? .
..e chi dice si
Mi ha sempre affascinato l’idea che i search engine possano inserire un sito nei loro indici senza che questi riceva neppure un link. La domanda, però, nasce spontanea: come può un motore di ricerca venire a conoscenza di un sito, se non attraverso un collegamento ipertestuale da un altro sito? Beh, un modo molto semplice (anche se ormai caduto in disuso) ci sarebbe: attraverso una paginetta nella quale è possibile inviare l’URL da aggiungere all’indice (eccoti, ad esempio, quelle di Google, di Yahoo! e di MSN/Live).
Pablo Palatnik, pochi giorni fa, ha affermato di essere riuscito a piazzare una chiave al primo posto in Google, su circa 700.000 risultati, senza neppure un link (occhio che però ha anche ammesso che su quel sito utilizza Google Analytics… 😉 ).
Content is King
insomma… senza curarsi in alcun modo dei link (che comunque, di conseguenza, arriveranno… ma questo è un altro discorso). C’è qualche lettore pronto a sostenere la tesi di Pablo? 🙂