su quale social si spende più tempo

Secondo comScore, nel periodo fra Settembre e Gennaio il tempo medio mensile speso da un utente sui principali social network, espresso in minuti, è stato il seguente:

Il tempo speso sui social a Gennaio 2012

Inutile dire che il dato che più salta all’occhio è l’abissale differenza fra Facebook (405 minuti) e Google+, che si ferma alla ridicola quota di 3 minuti al mese. In pratica 6 secondi al giorno, il tempo di aprire e chiudere il browser, contro le quasi 7 ore/mese di Facebook.

Il Wall Street Journal è stato durissimo nei confronti di Google+, definendolo una virtual ghost town, in pratica una “città fantasma virtuale”. E consideriamo anche che i dati di comScore non tengono conto degli accessi via mobile, che con buona probabilità potrebbero far decollare ulteriormente i numeri di Facebook e Twitter (piattaforme che sono notoriamente utilizzatissime in mobilità). Secondo Brian Solis, “nessuno vuole un altro social network in questo momento. Google non è riuscito a comunicare qual’è il valore di Google+”.

Ma il problema non è solo questo. Secondo John Schappert, COO di Zynga, la crescita del numero dei giocatori su Google+ è lenta: “Google+ è bella piattaforma, ma lenta nella crescita degli utenti (almeno fino ad ora)”. Simili i toni di Ekaterina Walter, che si occupa della presenza di Intel sui social network: “L’attività degli utenti sul nostro account di Google+ non è così grande come speravamo che fosse”.

David Cohen, executive VP di Universal McCann, sposta invece l’attenzione sulla vibrancy di Google+: “In questo momento non ha lo stesso livello di “vitalità” di Facebook, Twitter e Pinterest. E senza engagament, non sarà attraente nemmeno per gli inserzionisti pubblicitari”.

Ben Hopper, noto fotografo londinese che mesi fa aveva scommesso sulle potenzialità di Google+, ha già fatto retromarcia da tempo, tornando a focalizzarsi su Facebook e Twitter: “Google+ era un nuovo strumento che come tale richiedeva un investimento aggiuntivo di tempo – tempo che non posso dedicargli”, ha detto. Problemi di comunicazione, di scarsa crescita, di engagement, di tempo da investire sul nuovo social.

Bradley Horowitz, VP Product di Google+, si giustifica dicendo che il servizio “è pensato per essere un “destination site”, e pertanto è estremamente difficile misurarlo dall’esterno”. Inoltre, aggiunge, “Google+ funge da “ausiliario” per gli altri servizi di Google – come Gmail e YouTube – aggiungendo uno strato social sopra questi servizi”. Infine Horowitz ha dichiarato che “tutte le metriche che ci stanno a cuore stanno crescendo”, e che i dati di comScore sono notevolmente inferiori rispetto a quelli registrati da Google.

Come dicevo già anni fa, il tempo che passiamo online è limitato e sempre più o meno uguale, e se aggiungiamo una risorsa al loop di quelle che abitualmente frequentiamo, è inevitabile che questa tolga minuti alle altre. Creare un social “appiccicoso” è una alchimia magica, e Google non ha ancora trovato la formula.


Max Valle

Da oltre 30 anni, supporto aziende e professionisti nel mondo digitale. Offro consulenza strategica e servizi innovativi, dalla transizione digitale all’applicazione dell’intelligenza artificiale, con focus sulla crescita aziendale attraverso il digital marketing. Digitalizza la tua azienda ed acquisisci nuovi clienti in modo etico ed efficace, sfruttando le più recenti tecnologie web e raggiungi i tuoi obiettivi nel pieno rispetto delle normative.

  • Certified Ethical Hacker 
  • International Web Association
  • Membro Federprivacy
  • Associazione Informatici Professionisti
  • Consulente Tecnico d’Ufficio

Oppure chiamami:

Numero Verde Max Valle