Dopo il post su orari e tipologia dei siti, completiamo oggi l’argomento con gli “elementi”. Se ci sono infatti orari e momenti migliori nei quali si è più ricettivi verso gli annunci pubblicitari, è però necessario che il banner includa obbligatoriamente alcune caratteristiche per attirare l’occhio dell’utente (e, di conseguenza, aumentare la probabilità che venga cliccato).
Rilevanti, utili e… “scontati”
In generale, i banner che attirano maggiormente l’attenzione sono quelli:
- pertinenti
- utili
- che offrono un risparmio o uno sconto
Con alcuni distiguo:
- Gli utenti più giovani sono attratti anche da banner che propongono informazioni nuove e/o esclusive, nonchè da quelli di tipo entertaining
- Gli utenti più anziani sono quelli che meno si fanno distrarre dagli online ads (quasi un ultra55enne su tre dice di non farci caso)
Visti e (non) cliccati
Da quanto si può notare qui sopra, in Google possono dormire sonni tranquilli: quasi la totalità degli utenti ha visto (e spesso cliccato) un link sponsorizzato all’interno di una SERP.
Stessi risultati per i “classici banner” (anche se il numero di coloro che a volte cliccano è inferiore a quelli che vedono e basta), e ottimo terzo posto per l’email advertising, che si dimostra uno strumento pubblicitario particolarmente efficace soprattutto per i non più giovanissimi: il 34% degli utenti fra i 25 e i 34 anni ha dichiarato infatti di aver visto, e a volte cliccato, su un annuncio contenuto in una email. Curiosi infine i numeri di due tipologie di banner oramai tramontate, pop-up e pop-under: l’occhio ci cade spessissimo, ma il bottone del mouse sembra proprio di no 🙂
Fonte: Essentials for attention grabbing online ads (ricerca di Lightspeed e IAB UK).