È Ferragosto e sto lavorando dalla piscina.
Se avessi sentito dire questa frase una ventina d’anni fa, avresti pensato che a pronunciarla fosse un bagnino o un istruttore di nuoto: nessun altro poteva svolgere un lavoro dalla piscina in quell’epoca, in un giorno festivo.
Oggi invece sono in molti a lavorare con un computer portatile in qualsiasi luogo, in qualsiasi giorno della settimana, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché campano grazie a Internet (inclusi millantatori e truffatori, che con Internet fanno finta di campare 🙂 ).
Negli USA hanno coniato vari termini per definire questo modo di vivere e di lavorare online: laptop lifestyle, time freedom e location freedom, giusto per citarne tre.
Tutto molto bello, se non fosse che questo stile di vita è il risultato di un processo estremamente duro e faticoso, che purtroppo viene spesso venduto e raccontato come la cosa più semplice del mondo.
E infatti siamo circondati da un sacco di giovani che ancor prima di aver guadagnato un euro online pensano a comprare:
- una bella auto (Audi, BMW o Mercedes, rigorosamente a rate indebitandosi fino al collo);
- vestiti all’ultima moda;
- tecnologia Apple (perché se non hai l’ultimo modello di Mac e iPhone non sei nessuno);
- biglietti per partecipare a tutti gli (inutili) eventi di networking e meetup del settore.
E poi c’è questa moda del “viaggiare il mondo”. Premesso che credo sia pure una forma verbale errata – viaggio PER il mondo, ATTORNO al mondo… ma non posso viaggiare IL mondo! – non è che ci sia un collegamento diretto fra il viaggiare e il guadagnare, anzi: viaggiando spendi un sacco di soldi e di tempo, e se non sei ben organizzato e focalizzato lavorerai molto peggio e renderai molto meno rispetto a farlo da casa tua (magari dalla tua cameretta, dove vitto e alloggio sono garantiti dai genitori).
Se ti hanno illuso che lavorare su Internet sia una sorta di luna park, mi spiace deluderti. Faccio il consulente freelance da parecchi anni (ho iniziato nel lontano 1995), e Dio solo sa quante ore di media ho fatto (e continuo a fare) ogni santo giorno davanti ad uno schermo.
Purtroppo siamo letteralmente circondati da personaggi che mettono l’enfasi solo sul lato bello del lavoro online, sui big money, sui kapponi, sul si sboccia poveri, e non su tutto il lunghissimo e durissimo percorso necessario per riuscire a scollinare (e a mantenere poi il risultato raggiunto).
Ebbene: sappi che le Ferrari o le Lamborghini sono tranquillamente disponibili a noleggio, ed è addirittura possibile fingere di viaggiare su un jet privato (grazie a Private Jet Studio). Alcuni anni fa fece un certo scalpore il caso di una 25enne che finse un bellissimo viaggio di 5 settimane in Asia… in realtà non uscì mai dalla sua casa di Amsterdam, era solo molto brava ad usare Photoshop.
Il successo e i soldi non arriveranno magicamente dal giorno alla notte. La bella vita – tra l’altro, ostentarla non è che sia obbligatorio… – è il risultato di un lungo e tormentato cammino dove le cadute e i fallimenti saranno numerosi. NON è premessa, e NON ci sono garanzie di farcela!
Come disse Arnold Schwarzenegger, quando si pose l’obiettivo di diventare il bodybuilder più titolato al mondo:
Non c’è assolutamente nulla se non duro, duro lavoro: no pain, no gain (nessuna sofferenza, nessun risultato).
Non puoi salire la scala del successo con le mani in tasca.