Sul Moz Blog sono stati pubblicati i risultati del Link Building Survey , un sondaggio che ha coinvolto 315 consulenti, freelance e manager operanti nel settore del digital marketing e della SEO.
La ricerca ha evidenziato che il settore della link building, nonostante le profonde evoluzioni degli ultimi anni, è ancora vivo e vegeto: qui sotto analizziamo un po’ di dati con maggior dettaglio.
Nello stesso sondaggio effettuato nel 2013, il 10% degli intervistati rispose che spendeva più di 50.000 dollari al mese per fare link building.
I dati del 2014 mostrano l’azzeramento degli investimenti sopra quella quota, ma un grosso aumento nella fascia 10-50.000 (attualmente al 37%, nel 2013 solo all’11%).
Interessante anche notare che la link building assorbe il grosso del budget SEO complessivo, perlomeno per quasi la metà degli intervistati.
L’81% degli interrogati ha risposto di aver aumentato la spesa in link building nel corso degli ultimi 12 mesi, e il 73% che l’aumenterà nei prossimi 12 mesi.
Fra i motivi dell’aumento, quello che i link sono ancora l’ago della bilancia per ottenere visibilità sui motori di ricerca, e quindi è giusto investire in questa pratica.
Fra i motivi della diminuzione, lo spostamento degli investimenti in content marketing, e anche quello di fermarsi per valutare meglio l’impatto che le azioni di Google hanno avuto sul sito (a mio parere, questa risposta sottintende qualche penalizzazione ottenuta a causa di operazioni di link building non proprio pulite).
Se andiamo invece ad analizzare le tattiche utilizzate più di frequente per ottenere link, al vertice della piramide troviamo la produzione di contenuti sommati all’outreach degli stessi, seguiti dalle infografiche e dai guest post.
Nel 2013 quasi il 50% degli intervistati rispose che il guest blogging era la loro tattica di base, mentre del 2014 meno del 15% ha risposto di utilizzare questa leva: che sia colpa di Matt Cutts, e della sua dichiarazione di inizio anno?
Interessante anche notare che i paid link sono tornati un pochino di moda: nel 2013 solo il 5% diceva di utilizzarli, mentre nel 2014 più del 13% da affermato che il comprare link fa parte della strategia.
Indipendentemente dai metodi utilizzati, quelli che funzionano meglio – secondo gli intervistati – sono leggermente diversi da quelli di cui ci si serve: in testa sempre i contenuti+outreach seguiti dalle infografiche, mentre al terzo posto troviamo la cosiddetta broken link building, ovvero quella tecnica dove un SEO intercetta un link non funzionante su un sito di suo interesse, e contatta il webmaster di tale sito per proporre di inserire un suo link in alternativa a quello rotto, link che (ovviamente) punta ad una pagina che vuole far salire sui motori di ricerca.
Non capisco invece come i guest post possano essere in fondo a tale lista, se sono al terzo posto fra le tattiche più utilizzate…
Fra le tecniche che funzionano meno, troviamo sul gradino più alto del podio le article directory (che nel corso del tempo han beccato varie mazzate da Panda & Co.), seguite dai siti di social bookmark (Delicious et similia, ormai caduti in disuso) e i link nelle firme dei forum.
Infine chiudiamo con le tattiche che vengono considerate dannose: i link comprati e quelli da siti di article marketing sono al primo posto, seguiti dalle web directory (già finite più volte nel mirino di Google), i link nelle firme dei forum e le cosiddette link wheel.
Tu quale tecniche di link building utilizzi? E quali credi che funzionino meglio?