intelligenza artificiale

Cè chi ha paura di perdere il posto di lavoro a causa sua, e chi invece non vede l’ora di provarla. Stiamo parlando dell’intelligenza artificiale, un settore dell’informatica che sviluppa programmi capaci di svolgere compiti che normalmente richiederebbero un’intelligenza umana.

I pro e i contro di questa tecnologia sono al centro del dibattito odierno, ed emergono sempre più preoccupazioni legate al suo impatto sulla nostra società ed economia. Per aiutarti a fare un pò di chiarezza sull’argomento, abbiamo deciso di raccogliere le informazioni più importanti, e di renderle chiare e semplici da capire anche per chi non è un esperto. 

Partendo dalle sue origini fino alle sue applicazioni odierne, esploreremo insieme il mondo dell’intelligenza artificiale, con tutti i suoi vantaggi e le sue sfide!

Intelligenza artificiale definizione 

Per sfruttare al meglio le potenzialità di qualsiasi strumento, bisogna prima di tutto conoscerlo. Quindi, prima di capire come funziona l’intelligenza artificiale e come utilizzarla nelle nostre vite, cerchiamo di darle una definizione chiara e comprensibile.

Quando si parla di “AI”, ci si riferisce all’abilità di un sistema artificiale di simulare specifiche capacità umane attraverso l’utilizzo di funzioni matematiche.

Oggi il termine intelligenza artificiale si riferisce anche al settore delle scienze informatiche che si occupa dello sviluppo di sistemi e programmi capaci di simulare l’intelligenza umana.

In sostanza, l’intelligenza artificiale cerca di imitare il processo di apprendimento umano attraverso la raccolta di dati e calcoli matematici

Questa potente tecnologia consente ai computer e alle macchine di svolgere compiti che richiederebbero l’intelligenza o l’intervento umano. Il suo obiettivo è proprio quello di sviluppare sistemi capaci di pensare, ragionare e risolvere problemi in modo autonomo, proprio come farebbe una persona intelligente. 

Storia dell’intelligenza artificiale 

Il 1956 rappresenta un momento cruciale nella storia dell’AI. In quell’anno infatti, si tenne una conferenza al Darmouth College, dove l’informatico statunitense John McCarthy utilizzò per la prima volta l’espressione “artificial intelligence”.

Durante questo convegno, sempre su iniziativa di McCarthy, si organizzò un team di ricercatori e informatici che avrebbe dovuto creare una macchina capace di simulare l’intelligenza e l’apprendimento umano.

Molte figure di spicco del momento aderirono a quest’iniziativa, e da quell’anno sempre più ricercatori iniziarono a investire in questo nuovo tipo di tecnologia.

Fu solo negli anni ’80 però, che l’AI conobbe un vero e proprio boom, soprattutto grazie all’introduzione delle reti neurali, sistemi che imitano il funzionamento del cervello umano. Dai primi esperimenti teorici degli anni ’50, l’intelligenza artificiale è gradualmente cresciuta fino a diventare una realtà quotidiana in moltissimi settori, tra cui la sicurezza, la finanza, il marketing e perfino la medicina.

Quali sono le tecnologie alla base dell’intelligenza artificiale?

Ora che abbiamo visto una prima definizione di intelligenza artificiale e le sue origini storiche, entriamo un pò più nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le tecnologie alla base di questa disciplina.

L’AI è un settore molto vasto, che si basa sulla combinazione di diverse tecnologie. Eccone alcune: 

  • Machine Learning: Questa sottocategoria dell’intelligenza artificiale permette ai computer di “imparare” dai dati senza essere programmati in modo specifico per ogni compito. Gli algoritmi di ML analizzano i dati e fanno previsioni basandosi su ciò che hanno appreso. In questo modo, permettono ai sistemi di migliorare autonomamente le proprie performance.
  • Deep Learning:  È una sottocategoria della tecnologia ML, capace di elaborare i dati in modo molto più complesso. Le reti neurali artificiali che utilizza sono ispirate alla struttura del cervello umano, e permettono di estrarre automaticamente funzioni dai dati, e fare previsioni su ciò che essi rappresentano.
  • Natural Language Processing: È un campo dell’intelligenza artificiale che supporta i computer nella comprensione e nella generazione di linguaggio umano.
  • Computer Vision: Questo ramo dell’AI si occupa di addestrare i computer a riconoscere e interpretare il mondo visivo. Attraverso le tecnologie di DL e ML, le macchine sono in grado di individuare oggetti, persone e attività all’interno delle immagini e dei video. 

Questo elenco cita solo alcune delle tecnologie che stanno alla base dell’AI. Come abbiamo visto, il campo dell’intelligenza artificiale è in rapida evoluzione, e in futuro continueremo ad assistere allo sviluppo di nuove tecniche e approcci. 

Applicazioni dell’intelligenza artificiale nei diversi settori lavorativi

Oggi l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando diversi aspetti della nostra economia e società. Ad esempio, nel settore sanitario, l’AI viene utilizzata come supporto per i medici nella diagnosi precoce delle malattie, attraverso l’analisi avanzata di immagini e dati clinici. Inoltre, alcuni strumenti di AI vengono impiegati per la ricerca di nuovi farmaci e per personalizzare i trattamenti medici. 

Nella finanza invece, l’intelligenza artificiale si sta rivelando utile in diversi ambiti, come ad esempio la gestione dei rischi, la rilevazione di frodi e l’ottimizzazione delle transazioni. 

Anche la sicurezza informatica sta beneficiano del supporto dell’AI. I nuovi strumenti tecnologici infatti, aiutano a identificare le minacce in modo tempestivo, e a sviluppare sistemi di difesa efficaci.

Un altro campo che va a braccetto con l’intelligenza artificiale è il digital marketing. Grazie ai moderni algoritmi infatti, è possibile analizzare enormi quantità di dati in tempi brevi, che si rivelano preziosi per migliorare la user experience e ottimizzare le campagne pubblicitarie. 

Infine, i chatbot e gli assistenti virtuali sono capaci di offrire un supporto continuo ai clienti, il che permette di accrescere la loro soddisfazione e di favorire la possibilità di accesso alle informazioni. 

Complessivamente, possiamo dire che l’intelligenza artificiale sta potenziando l’efficienza in moltissimi settori, ma questo non significa che non presenti anche delle sfide e dei potenziali rischi. Uno di questi è la possibile perdita di posti di lavoro, una minaccia concreta per tutti coloro che svolgono mansioni ripetitive. Nel prossimo paragrafo, entreremo nel vivo dell’argomento, e scopriremo quale impatto l’AI potrebbe avere sul lavoro e sulla nostra società.

Impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro

Negli ultimi tempi, si parla sempre più spesso dell’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sul mercato del lavoro. Molti sono entusiasti dei risultati raggiunti grazie alle nuove tecnologie, ma emergono anche serie preoccupazioni riguardo al futuro di molte professioni. 

Secondo le ricerche eseguite dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), il 40% dei posti di lavoro sarà influenzato dall’AI, e circa la metà delle professioni potrebbe beneficiare di queste tecnologie, soprattutto in termini di produttività.

Al tempo stesso però, le macchine intelligenti create dall’IA potrebbero iniziare a svolgere compiti di routine che fino ad ora sono stati eseguiti da persone. In particolare, le mansioni ripetitive come i servizi di assistenza clienti, i servizi amministrativi o le attività di logistica, potrebbero subire negativamente l’impatto dell’intelligenza artificiale. 

Se non correttamente gestito, questo fenomeno potrebbe provocare un serio problema di disoccupazione, oltre ad aggravare le disuguaglianze economiche e professionali. I lavoratori meno qualificati infatti, potrebbero essere maggiormente colpiti dagli effetti negativi dell’AI, e ciò comporterebbe una netta divisione tra chi possiede competenze avanzate e chi no

Ma qual’è la situazione in Italia? Anche nel nostro Paese l’intelligenza artificiale sta avendo un impatto significativo sul mercato del lavoro, portando con sé sia vantaggi che svantaggi. La sempre più crescente automazione dei processi produttivi potrebbe causare una perdita di posti di lavoro nei settori che richiedono mansioni manuali e ripetitive, come l’industria manifatturiera, il servizio clienti e le attività di contabilità

In particolare, le piccole e medie imprese sono molto vulnerabili, poiché hanno meno risorse a disposizione per poter investire nelle tecnologie più avanzate e nella formazione dei dipendenti.

Inoltre, il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da un elevato tasso di disoccupazione giovanile e da un livello di competenze digitali più basso rispetto ad altri paesi europei.

La sfida futura sarà quindi gestire questi rischi in modo equo e sostenibile, garantendo che tutti i lavoratori possano ricevere la formazione e il supporto necessari per adattarsi al meglio ai nuovi scenari professionali. 

In conclusione, abbiamo visto quali sono le sfide dell’intelligenza artificiale ma anche i vantaggi che può offrirci. Ora che conosci meglio questo nuovo tipo di “intelligenza“, siamo certi che sei più preparato per sfruttarne le potenzialità!


Max Valle

Da oltre 30 anni, supporto aziende e professionisti nel mondo digitale. Offro consulenza strategica e servizi innovativi, dalla transizione digitale all’applicazione dell’intelligenza artificiale, con focus sulla crescita aziendale attraverso il digital marketing. Digitalizza la tua azienda ed acquisisci nuovi clienti in modo etico ed efficace, sfruttando le più recenti tecnologie web e raggiungi i tuoi obiettivi nel pieno rispetto delle normative.

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