Da quando ho iniziato a lavorare in Sky News nel 2009, ho fatto il produttore e il vice-caporedattore su un’ampia gamma di notizie nazionali e estere. Entrambi i ruoli necessitano di tutte le competenze del giornalismo tradizionale: capacitร di scovare le notizie, martellare al telefono, bussare alle porte e parlare con la gente.
Tuttavia, col passare del tempo, il lavoro di giornalista ha significato adeguarsi all’emergere dei “nuovi media”, e in particolare dei social media. All’inizio il mio uso dei social media era limitato a postare foto che facevo la notte su Facebook; Twitter non era all’interno del mio “radar”. 5 anni piรน tardi le cose sono cambiate radicalmente. Twitter รจ diventato una parte fondamentale del mio lavoro (e le mie impostazioni della privacy su Facebook sono ora molto, molto piรน restrittive).
Lavorare presso la redazione di una testata di news internazionali comporta il monitoraggio, filtraggio e gestione delle prioritร di una grande quantitร di informazioni. Devi spaziare fra flussi di immagini, di notizie, di email e ovviamente di report che i tuoi giornalisti inviano dal campo. I social media hanno aggiunto una nuova dimensione a quello che faccio. Trovo che Twitter sia come un flusso di lanci d’agenzia, con la differenza che ora posso interagire con questi.
Ho trovato dei benefici nell’interazione e nel diventare noto come uno che posta velocemente delle breaking news: ora i miei follower sono diventati per me un nuovo servizio cruciale. Mi capita spesso di ricevere dei tweet del tipo “hai visto questo?” o “controlla la timeline”, e questa interazione si รจ rivelata preziosa, portandomi ad essere in prima linea su diverse notizie di un certo spessore. Interagisco e monitoro costantemente su Twitter piรน di 2.000 fonti, oltre a una serie di liste, e ciรฒ non รจ facile, ma non c’รจ altra scelta se voglio lavorare in questo ruolo e in questo settore nel 21ยฐ secolo.
Twitter mi fornisce tutto, dalle piccole dritte alle dichiarazioni ufficiali, la maggior parte delle quali arrivano su Twitter prima che altrove. Non c’รจ dubbio che Twitter รจ al momento il modo piรน veloce per pubblicare e diffondere informazioni. Tuttavia io non mi definirei un social media journalist, e non credo che i social media siano l’unico futuro delle notizie. La natura dei social media รจ di diffondere notizie rapidamente, ma anche di fare da cassa di risonanza al rumore. Un recente tweet sulla morte di Margaret Thatcher รจ solo uno dei tanti esempi di falsa diceria che si รจ diffusa a macchia d’olio.
La cosa interessante รจ che, quando questi rumor esplodono, la gente guarda ai vecchi giornalisti per conoscere i fatti. In definitiva, siamo ad un punto in cui i giornalisti han bisogno dei social media tanto quanto i social media han bisogno dei giornalisti. Le persone vogliono notizie in tempo reale, ma vogliono anche sapere cos’รจ vero e cos’รจ falso. I giorni un cui un giornalista era solo dentro uno schermo TV, una voce alla radio, o il nome su una pagina, sono finiti: ora dobbiamo essere parte della conversazione.
Liberamente tradotto da The new journalism is working with 2,000 sources, di Neal Mann.