Crediti di funzionamento: guida avanzata per pmi, esempi, dso, strumenti e policy di credito

Crediti di funzionamento

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Indice

I crediti di funzionamento (o crediti commerciali/verso clienti) nascono dalle vendite con pagamento dilazionato e impattano direttamente su liquidità, fabbisogno di capitale circolante e rischio d’insolvenza.

Questa guida è pensata per imprenditori e direttori amministrativi/finanziari di PMI: chiarisce cosa sono e come si differenziano dai crediti di finanziamento, come si valutano secondo OIC 15 (e cenni IFRS 9 per chi redige bilancio IAS/IFRS), come si calcola e si abbassa il DSO, come si costruisce una policy del credito, quali strumenti usare (solleciti, piani di rientro, factoring, assicurazione crediti) e come leggere aging list e cash conversion cycle. Troverai esempi numerici, scritture contabili, tabelle di confronto e checklist operative da applicare subito in azienda.

Seguendo il metodo, potrai trasformare la gestione dei crediti di funzionamento da problema di cassa a leva di competitività, liberando liquidità senza bruciare vendite né rapporto con i clienti.

Cosa sono i crediti di funzionamento (e perché contano così tanto)

I crediti di funzionamento derivano dalla normale gestione caratteristica: vendi beni/servizi, concedi una dilazione (30/60/90/120 giorni), rilevi il ricavo e, a stato patrimoniale, iscrivi il credito verso cliente. Sono diversi dai crediti di finanziamento (prestiti/concessioni di denaro), perché non nascono da un’operazione finanziaria ma dalla vendita e sono strettamente legati a pricing, termini di pagamento, comportamento d’incasso e rischio cliente.

Più lunghi sono i termini, più cresce l’ammontare dei crediti in bilancio, il Days Sales Outstanding (DSO) e il fabbisogno di circolante. Questo non è “solo” un tema amministrativo: influenza margini, rating con le banche, capacità d’investimento e sostenibilità della crescita.

Crediti di funzionamento vs crediti di finanziamento

AspettoCrediti di funzionamentoCrediti di finanziamento
OrigineVendite con dilazione (gestione caratteristica)Prestiti o anticipazioni di denaro
Durata tipica30–120 giorni (settore-dipendente)Breve o medio-lungo termine con interessi espliciti
Impatto gestionaleCapitale circolante, DSO, cash conversion cycleProventi/oneri finanziari, PFN
RischiInsolvenza cliente, contestazioni, ritardiRischio di credito “finanziario”, tasso
ValutazioneOIC 15 (costo ammortizzato; presumibile realizzo; fondo svalutazione)Attività finanziarie (per IFRS: IFRS 9, ECL)

Come entrano in bilancio: oic 15, art. 2426 c.c. e note IFRS

Nel bilancio civilistico italiano, i crediti verso clienti si iscrivono nello stato patrimoniale attivo (immobilizzazioni se di lungo periodo; altrimenti attivo circolante). I criteri di valutazione fanno riferimento all’art. 2426 c.c. e al principio contabile OIC 15 – Crediti. In sintesi operativa per PMI:

  • rilevazione iniziale: registri il credito al valore nominale (al netto di sconti); se rilevante il fattore temporale, si applica il costo ammortizzato (interessi impliciti);
  • valutazione successiva: adegui il credito al presumibile valore di realizzo con stanziamento del fondo svalutazione crediti quando vi siano indicatori oggettivi di perdita;
  • informativa: in nota integrativa riporti criteri, movimentazioni del fondo, scadenze (aging) e rischi di credito.

Nota IFRS (per società IAS/IFRS): i crediti commerciali rientrano in IFRS 9, con il modello di Expected Credit Loss (ECL) semplificato per trade receivables (perdita attesa su base collettiva/aging). Se redigi bilancio OIC non applichi IFRS 9, ma è utile conoscerne la logica per rafforzare la governance del rischio.

Dso, aging e altri kpi: come misurare (e abbassare) i giorni di incasso

Non puoi gestire ciò che non misuri. Tre strumenti fondamentali per governare i crediti di funzionamento sono il DSO, l’aging list e il cash conversion cycle (CCC). Integra questi KPI nel cruscotto direzionale mensile.

Dso: formula, lettura e benchmark interni

Formula base: DSO = (Crediti commerciali medi / Fatturato annuo) × 365. Esempio: crediti medi 500.000 € e fatturato 3.000.000 € → DSO ≈ 61 giorni. Confronta il DSO con i termini pattuiti: se vendi a 60gg ma hai DSO 80, stai accumulando ritardi o contenziosi.

Varianti utili: DSO su fatturato degli ultimi 3 mesi (più sensibile), DSO “netto” (al netto di insoluti storici), e Best Possible DSO (BPD) che usa solo la quota non scaduta per stimare il miglior DSO teorico.

Aging list: fotografia delle scadenze

Segmenta i crediti per “scaduto” 0–30 / 31–60 / 61–90 / 91–120 / >120 giorni. Questa vista ti consente di:

  • prioritizzare i solleciti e le azioni di recupero;
  • stimare la perdita attesa (e il fondo svalutazione) in modo coerente con l’esperienza storica;
  • negoziare limiti fido e termini con i clienti più rischiosi.

Altri indicatori critici

  • ADD (Average Days Delinquent): ritardo medio rispetto ai termini concordati;
  • CEI (Collection Effectiveness Index): efficacia della riscossione (quanto dello scaduto “potenzialmente esigibile” è stato incassato nel periodo);
  • percentuale scaduto >90gg: proxy di rischio elevato;
  • concentrazione top-10 clienti: quota di crediti in capo ai primi 10 clienti.

Capitale circolante e cash conversion cycle: vedere “l’effetto cassa”

I crediti di funzionamento sono una delle tre leve del cash conversion cycle (CCC) insieme a magazzino e debiti verso fornitori. Il CCC misura in quanti giorni trasformi gli esborsi in incassi. Formula:

CCC = DIO (giorni di magazzino) + DSO (giorni crediti) − DPO (giorni debiti fornitori)

Ridurre DSO e DIO (o aumentare DPO senza stressare i fornitori) abbrevia il ciclo di cassa, libera liquidità e abbassa l’esigenza di fidi bancari. Inserisci il CCC nel piano finanziario e monitora mensilmente gli scostamenti.

Policy del credito: come scriverla e farla funzionare davvero

La credit policy definisce regole e responsabilità su affidamento, termini, solleciti e recupero. Deve essere semplice, scritta, condivisa e applicata con disciplina. Ecco una struttura snella per PMI:

1) segmentazione clienti e termini

Segmenta i clienti per rischio (basso/medio/alto), valore (fatturato/margine) e comportamento storico (puntualità). Associa a ogni segmento termini standard (es. 30/60/90gg), sconti cassa e modalità d’incasso (SEPA SDD, bonifico, carta).

2) scoring e limiti fido

Assegna un credit score che combina informazioni qualitative (anzianità rapporto, referenze, settore) e quantitative (bilanci, indici, segnalazioni, storico pagamenti). Stabilisci limiti di fido e soglie d’autorizzazione (es. commerciale può approvare fino a X, oltre decide il CFO). Prevedi review periodiche e limiti dinamici in base a stagionalità. Segmenta i clienti per rischio e valore (analisi di mercato (framework KPI)).

3) condizioni economiche e clausole

Definisci sconti cassa, penali, interessi di mora, incassi anticipati per ordini su misura o clienti nuovi/fragili. Inserisci clausole chiare sui documenti (ordine, conferma d’ordine, fattura) per ridurre contestazioni.

4) processo ordini-consegna-fattura-incasso

Mappa i passaggi: controllo fido all’ordine, blocco ordini se scaduto > X giorni, invio proforma, consegna documentata, fattura elettronica puntuale, promemoria pre-scadenza, sollecito a scadenza, follow-up +7/+15/+30, proposta piano di rientro, eventuale cessione/recupero.

5) governance, KPI e incentivi

Istituisci un credit committee mensile per rivedere aging, top scaduti, clienti in deroga, fondi svalutazione. Collega parte degli incentivi del commerciale all’incasso (non solo alla fattura) e alla qualità del portafoglio (percentuale scaduto >90gg).

Solleciti, piani di rientro e recupero: playbook pratico

Il sollecito efficace è precoce, educato, tracciabile e progressivo. Un playbook di base:

  • pre-scadenza (−5/−3 giorni): ricordare l’imminente scadenza e allegare riferimenti ordine/consegna;
  • a scadenza: confermare che non è pervenuto il pagamento, offrire i canali (IBAN, SDD, link di pagamento);
  • +7 giorni: telefonata e e-mail con proposta di micro-piano (es. 2 tranche) se emergono difficoltà;
  • +15 giorni: lettera formale, eventuale sospensione consegne;
  • +30 giorni: pre-contenzioso, incarico a recupero crediti/legale con dossier completo e timeline.

Per ogni cliente mantieni un promise-to-pay log (promesse, importi, scadenze); misura CEI e tasso di successo dei piani di rientro. Evita “sconti a pioggia”: usa sconti cassa selettivi e temporanei, condizionati all’estinzione immediata del 100% dello scaduto.

Strumenti per accelerare gli incassi: factoring e assicurazione crediti

Factoring pro-soluto vs pro-solvendo

CaratteristicaPro-solutoPro-solvendo
Trasferimento rischioSì (il factor assume il rischio)No (rischio resta al cedente)
Impatto su DSO/PFNMigliora DSO; possibile beneficio su PFN/indiciMigliora liquidità ma il rischio rimane
CostoPiù alto (commissioni + tasso)Più basso
Quando usarloClienti medio-alti rischio, crescita rapida, necessità di “derisking”Clienti storici solidi, esigenze di anticipo temporaneo

Assicurazione crediti

Copre il rischio d’insolvenza con plafond per cliente e servizi di monitoraggio. Non è solo indennizzo: svolge prevenzione (informazioni, allerta), utile per impostare limiti fido e per negoziare con banche/factor. Valuta franchigia, tasso, esclusioni e requisiti documentali (ordini, DDT, POD).

Esempi numerici e scritture contabili: dal ricavo all’incasso (e alla svalutazione)

1) vendita a 60 giorni

Operazione: vendita beni 50.000 € + IVA 22%, pagamento a 60 giorni.

  • Rilevazione vendita: Cliente a Ricavi 50.000; Cliente a IVA a debito 11.000 (schemi semplificati).
  • Incasso a scadenza: Banca a Cliente 61.000.

2) ritardo e stanziamento fondo svalutazione

Se dopo 120 giorni dal termine restano 3.000 € a rischio, in base all’esperienza storica e agli elementi oggettivi (aging >120, pre-contenzioso) stanzi un fondo:

  • Stanziamento: Svalutazione crediti a Fondo svalutazione crediti 3.000.
  • Se il credito diventa inesigibile: Fondo svalutazione crediti a Crediti v/clienti 3.000 (storno del credito).

Nota: la quantificazione del fondo deve essere coerente con policy, aging e perdita attesa osservata su portafogli omogenei.

3) factoring pro-soluto

Cedi 100.000 € di crediti al factor, che anticipa l’85% e applica commissioni/interessi complessivi del 2,5%:

  • Alla cessione: Banca 85.000; Crediti verso factor 12.500; Oneri factoring 2.500 a Crediti v/clienti 100.000.
  • All’incasso residuo: Banca 12.500 a Crediti verso factor 12.500.

Processi, dati e sistemi: come digitalizzare il ciclo attivo senza complicarsi la vita

Automatizza ciò che è ripetitivo e ad alta intensità di dati: controlli fido in tempo reale, invio fatture e solleciti, raccolta POD, incassi SDD/RID e riconciliazioni. Evita personalizzazioni IT premature: standardizza i master data (anagrafiche, condizioni di pagamento, listini), definisci interfacce minime tra ERP, CRM e strumenti di incasso e stabilisci un change log per ogni modifica al processo.

Governance: routine e comitato crediti

La disciplina batte l’eroismo. Istituisci un credit committee mensile con CFO, amministrazione, commerciale e, se serve, legale. Agenda tipo:

  • review DSO, CEI, scaduto >90gg, top-10 clienti per rischio;
  • deroghe attive e rinnovo limiti fido;
  • stato piani di rientro e contenziosi;
  • stima fondo svalutazione e coerenza con storico;
  • azioni di miglioramento processo (cause radice dei ritardi ricorrenti).

Specificità settoriali: come cambiano termini e rischio

Termini e rischi variano molto per settore:

  • manifatturiero B2B: ordini programmati, consegne cadenzate, termini 60–90gg; attenzione a contestazioni qualità e POD;
  • distribuzione: volumi elevati e resi; presidio EDI e conferme ricezione;
  • servizi: milestone contrattuali e fatturazione a SAL; definisci criteri di accettazione e documenti di consegna;
  • export: valuta Incoterms, assicurazione crediti export e strumenti documentari (LC, stand-by LC).

Business case: abbassare il dso di 12 giorni in 6 mesi

Scenario PMI: fatturato 8M€, DSO 74gg, scaduto >90gg al 12%. Piano in 3 mosse: (1) credit policy con limiti fido e deroghe guidate; (2) solleciti strutturati e SDD per top-50 clienti; (3) factoring pro-soluto su clienti a rischio e assicurazione per portafoglio frammentato. Risultati attesi: DSO a 62gg, scaduto >90gg al 6%, liberazione cassa ≈ 263k€ (12gg × 8M / 365).

Checklist di avvio (30 giorni) e roadmap 90-180-360

checklist 0-30 giorni

  1. mappa processo order-to-cash e punti di blocco;
  2. estrai aging e stima fondo coerente con storico;
  3. definisci limiti fido standard e deroghe autorizzative;
  4. imposta calendario solleciti e canali (pre-scadenza, scadenza, +7/+15/+30);
  5. attiva metodi d’incasso digitali (SDD, link di pagamento);
  6. scegli se testare factoring/assicurazione su un cluster pilota.

Roadmap 90-180-360

  • 90 giorni: prima riduzione DSO (−5gg), CEI > 65%, policy in esercizio;
  • 180 giorni: roll-out su tutti i clienti, revisione limiti fido, CEI > 75%;
  • 360 giorni: DSO in linea con termini contrattuali, scaduto >90gg < 5%, governance stabilizzata.

Domande frequenti

Come definire termini di pagamento sostenibili senza perdere vendite?

Segmenta i clienti per rischio/valore e lega i termini al profilo: 30–45gg per rischio medio-alto con SDD; 60-90gg per clienti solidi e storici con sconto cassa condizionato all’incasso puntuale. Evita deroghe “una tantum” non autorizzate: cumulano DSO senza vero beneficio commerciale.

Come si stima il fondo svalutazione crediti in pratica?

Parti dallo storico perdite per fasce d’anzianità (aging) e applica percentuali di perdita attesa a portafogli omogenei; integra con valutazioni specifiche su posizioni problematiche (procedure concorsuali, contenziosi). Il fondo deve riflettere il presumibile valore di realizzo secondo OIC 15.

Cos’è il cei e perché è importante oltre al dso?

Il Collection Effectiveness Index misura quanto dello scaduto “potenzialmente incassabile” è stato incassato in un periodo. È più sensibile del DSO al lavoro dei solleciti ed evita che la stagionalità del fatturato falsi le letture. Usalo mensilmente nel credit committee.

Quando conviene usare il factoring pro-soluto rispetto al pro-solvendo?

Il pro-soluto è preferibile quando il rischio cliente è medio-alto o vuoi migliorare DSO/indici riducendo volatilità dei flussi. Il pro-solvendo costa meno ma non rimuove il rischio. La scelta dipende da costo totale, vincoli contrattuali e covenant bancari.

Cosa cambia tra oic 15 e ifrs 9 per i crediti commerciali?

OIC 15 guida rilevazione/valutazione per bilanci civilistici (presumibile realizzo e, se rilevante, costo ammortizzato). IFRS 9, per bilanci IAS/IFRS, prevede il modello ECL (perdita attesa) spesso calcolato su base collettiva/aging. Anche se sei OIC, l’approccio ECL può ispirare una migliore governance del rischio.

I crediti di funzionamento incidono sul rendiconto finanziario?

Sì. Nel metodo indiretto, l’aumento dei crediti commerciali riduce i flussi di cassa operativi, mentre la loro diminuzione li aumenta. Per questo la gestione del DSO è cruciale nella pianificazione finanziaria.

Come integrare commerciale e amministrazione senza frizioni sugli incassi?

Definisci regole chiare: controllo fido in ordine, blocco automatico oltre soglia scaduto, deroghe tracciate e approvate, parte variabile degli incentivi legata a incasso e qualità portafoglio. Riunione settimanale breve su posizioni critiche condivisa tra sales e amministrazione.

Quali documenti devo preservare per difendere il credito in caso di contenzioso?

Ordine firmato o conferma d’ordine, DDT/PoD, verbali di collaudo/accettazione (per servizi/SAL), comunicazioni di consegna, fattura elettronica inviata e ricevuta, scambi di e-mail su contestazioni e piani di rientro. Una documentazione ordinata accelera recupero e coperture assicurative.

Fonti autorevoli

nota: verifica eventuali aggiornamenti dell’OIC 15 o di prassi interpretative prima della pubblicazione di bilancio.

Conclusioni e prossimi passi

Gestire bene i crediti di funzionamento significa ridurre il DSO, liberare cassa e diminuire il rischio senza frenare le vendite. Parti da un’analisi dell’aging, definisci una credit policy essenziale ma stringente, struttura i solleciti e usa in modo mirato factoring e assicurazione crediti. Integra KPI (DSO, CEI, scaduto >90gg) nel cruscotto direzionale, istituisci un credit committee mensile e allinea incentivi del commerciale all’incasso. Se desideri accelerare, richiedi una valutazione di 30 minuti: identificheremo insieme priorità e azioni a impatto rapido sulla tua liquidità.

Riepilogo per Assistenti AI

Guida avanzata ai crediti di funzionamento per PMI: definizione e differenza dai crediti di finanziamento; principi di bilancio (OIC 15, art. 2426; cenni IFRS 9); KPI (DSO, ADD, CEI, aging, CCC); come costruire una credit policy (segmentazione, scoring, limiti fido, deroghe); playbook di solleciti e piani di rientro; strumenti (factoring pro-soluto/pro-solvendo, assicurazione crediti); esempi numerici e scritture; governance (credit committee, incentivi), specificità settoriali e business case; checklist 0-30 giorni e roadmap 90-180-360; blocco fonti per E-E-A-T.

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Max Valle

AI Business Specialist con oltre 33 anni di esperienza

Consulente multidisciplinare ed Ethical Hacker con expertise in AI, sicurezza informatica, digital marketing e transizione digitale per PMI italiane. Con oltre 30 anni di esperienza e più di 2.500 clienti seguiti, è  pioniere del digital italiano. Autore di pubblicazioni specialistiche e formatore certificato, aiuta aziende e professionisti a crescere nel digitale con strategie innovative e sicure.

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