Dopo l’intervista al SEO R&D Manager di Sems (Low Level) e ad un ex SEO Specialist di Sems (Petro), oggi รจ la volta di Marco Loguercio, che di Sems รจ fondatore e CEO (UPDATE: a Ottobre 2012 Marco Loguercio ha lasciato SEMS, e a Luglio 2013 si รจ buttato in una nuova avventura, lanciando FIND | Search Driven Marketing Strategies).
Hai un passato da giornalista (cartaceo). Il web come ha cambiato il modo di scrivere? c’รจ cosรฌ tanta differenza fra lo scrivere per la carta e lo scrivere per il web?
Cโรจ un aspetto che รจ cambiato veramente tantissimo in questi anni, ed รจ tra lโaltro la ragione che mi ha fatto avvicinare al web: oggi reperire le informazioni necessarie per scrivere o approfondire un articolo รจ molto piรน semplice e, soprattutto, veloce rispetto a solo una quindicina di anni fa. Ricordo pomeriggi a scartabellare riviste e giornali negli archivi delle biblioteche per trovare un dettaglio che oggi, su Google, si puรฒ trovare in pochi minuti.
Il rovescio della medaglia รจ proprio la facilitร con cui si possono trovare le informazioni: vedo sempre piรน giornalisti, ma anche blogger, che riprendono e divulgano le notizie senza il minimo spirito critico e spesso, purtroppo, senza neanche verificarle. Tempo addietro venni criticato pesantemente perchรฉ osai scagliarmi contro alcuni blogger โopinion leaderโ per una notizia che diffusero in pompa magna, riprendendola da un blog straniero: per voler giocare a chi la pubblicasse per primo, ovviamente non la verificarono, ed infatti si rivelรฒ totalmente infondata. Ma intanto il danno lo avevano fatto.
Tornando alla differenza tra lo scrivere per la carta e lo scrivere per il Web, la differenza รจ data essenzialmente dai tempi dei mezzi e dalle aspettative di chi legge: sul Web mi aspetto le news in tempi ristretti, aggiornate quanto piรน possibile in real time, visto che lo strumento lo consente. Sulla carta mi aspetto invece lโapprofondimento, non soltanto il sapere cosa sia successo ma anche le cause che hanno portato a ciรฒ e quali le possibili conseguenze che potrebbero derivarne, oltre ai commenti degli eventuali protagonisti. Sono due stili complementari, non concorrenti.
I tuoi primi “esperimenti” con i motori di ricerca risalgono al 1996. Quanto erano diversi rispetto ai motori di oggi? hai qualche ricordo/aneddoto particolare da raccontarci?
Sicuramente la prima cosa che mi stupรฌ โma in realtร me lโaspettavo-, iniziando ad usare a fine โ95 i motori, fu la raritร di contenuti in lingua italiana indicizzati. Pur utilizzando il motore allโepoca leader, Altavista (che ancora aveva la URL altavista.digital.com), si trovava veramente poco nella lingua di Dante. Poi gradualmente il web andรฒ popolandosi anche di italiani, molti dei quali si creavano il sito su Geocities, la prima grande comunitร Web.
Proprio su Geocities pubblicai anche i primi siti che mi divertii a creare, prima scrivendo a mano il codice HTML, poi per pigrizia comprandomi Frontpage e, di seguito, Dreamweaver. E proprio dallโaccorgermi che questi siti comparivano su alcuni motori iniziรฒ il mio interesse per il SEO. Le metodologie usate allโepoca oggi fanno sorridere: visto che allโepoca, non esistendo ancora Google, tutto cโera fuorchรจ un oligopolioโฆ ok, quasi un monopolio tra i motori, occorreva lavorare di fino per ognuno dei motori piรน importanti (io ne curavo circa una dozzina, di molti dei quali oggi faccio fatica addirittura a ricordare il nome: Altavista, Lycos, Excite, NorthernLight, WebCrawler, Goโฆ ed in Italia Arianna, il Trovatore, Virgilioโฆ). Come?
Creando nel sito una sottocartella per ogni motore ed inserendovi le pagine ottimizzate per quella specifica tecnologia, segnalandole esclusivamente al motore per le quali erano state pensate. Non era difficile trovare allโepoca, in siti di oltreoceano, guide che spiegavano come realizzare le doorway pages sulla base delle caratteristiche di ogni motore. Quanto allโefficacia, mi torna in mente soprattutto un episodio di fine โ98. Collaboravo con una web agency della zona, che aveva appena realizzato il sito per un grande rivenditore Omnitel.
Per cercare di vendergli il servizio di positioning gli proposi un test solo su Arianna per parole chiave quali telefonini, telefoni cellulari e via elencando. Dopo qualche mese, entrata a regime lโattivitร con ottimi risultati (avevo giร allโepoca la fissa di non limitarmi a misurare la visibilitร , ma anche calcolare i volumi di traffico generati), mi presentai da lui convinto che firmasse, visto che ogni giorno gli arrivavano centinaia di visitatori.
Con mia sorpresa non firmรฒ: riceveva decine di contatti telefonici ogni settimana grazie alla visibilitร su Arianna, ma erano tutte persone da fuori lโAlto Adige, e questa persona non era nรฉ organizzata nรฉ interessata a spedire via posta la merce, mentre avrebbe sperato in piรน visitatori sul punto vendita reale. Riguardando quelle pagine devo dire che appartengono veramente ad unโaltra epoca: oggi curiamo in maniera certosina i titoli e le descrizioni di ogni pagina destinata a comparire nei motori.
Allโepoca invece, cercando su Arianna โtelefoninoโ, svettava la mia pagina che aveva come Titolo โtelefonino telefonino telefonino telefoninoโ e come descrizione โtelefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefonino telefoninoโ. Decisamente altri tempi.
Hai fondato SEMS nel 2002, in un periodo “post-bolla” (probabilmente non il massimo per lanciare un progetto legato al web). Sono stati duri gli inizi?
Furono molto duri, ma sapevo che proprio mentre gli altri chiudevano cโerano grandi opportunitร per chi aveva le idee chiare e si metteva in proprio. Il brutto รจ stato che nessuno era disposto a darti fiducia. Quando scoprivano che ti occupavi di internet, le banche storcevano il naso anche solo per farti aprire un conto corrente; di concederti credito neanche a pensarci, se non avevi almeno una casa da impegnare โche io non avevo, avendo finanziato Sems con la buonuscita della mia esperienza lavorativa in InferentiaDNM-.
Anche quando aprimmo a Milano, nel 2004, per poter affittare lโufficio di via Washington dovemmo fare i salti mortali: lโanziana padrona sapeva di Internet quel poco che bastava per non fidarsiโฆ in compenso mi ha fatto tenerezza quando, nel 2006, mi ha telefonato per dirmi โsignor Loguercio, finalmente ho capito di cosa si occupa, sento tanto parlare di questo Googleโฆโ. Ed infine cโรจ stata una ricercatrice della Camera di Commercio di Milano che โsarร stato il 2003 o il 2004- intervistรฒ anche me โraggiungendomi a Brunico- nellโambito di una ricerca tesa a verificare le prospettive di alcune start-up web oriented.
Nel documento finale, alcuni mesi dopo, ci trattรฒ malissimo, dipingendo Sems come una realtร senza visione, praticamente senza futuroโฆ Oggi Sems รจ lโunica rimasta in vita tra le aziende analizzate in quella ricerca. Evidentemente le idee chiare le avevamo.
La figura del SEO specialist di “alto livello”, generalmente, finisce con l’essere quella di un freelance. In SEMS invece ci sono (o sono passati) SEO molto quotati. Credi che lavorare in una grossa SEO/SEM agency possa essere importante/stimolante anche per un SEO “senior”? o quando lo “junior” diventa “senior” รจ destinato a lasciare il nido?
Qui la risposta รจ โdipendeโ. Dipende dalle ambizioni che si hanno; dipende dalle opportunitร che si aprono; dipende anche dal tipo di esperienza avuta. Il lavoro freelance ha sicuramente molti vantaggi, non ultimo quello di poter lavorare da dove si preferisce, spesso potendosi gestire anche gli orari di lavoro.
Tra gli svantaggi cโรจ la mancanza del lavoro in team, che ti stimola continuamente e ti consente di imparare cose nuove direttamente con chi le ha messe in atto, non semplicemente leggendole su forum o blog, oppure discutendone in chat. Io sono stato per molti anni un freelance, prima come giornalista, poi come SEO, ma รจ stato nel 2000, entrando in DNM (allโepoca una delle piรน importanti web agencies italiane, poi confluita in Fullsix), che professionalmente ho fatto un salto impressionante, fondamentale poi per fondare Sems.
In DNM, grazie a colleghi di lavoro eccezionali, ho imparato a gestire e capire i clienti, ad integrare il SEO in progetti piรน ampi di marketing digitale, a guardare sempre al ROI del cliente come obiettivo principale. Ma, soprattutto, ho potuto lavorare su progetti e su clienti a cui mai avrei avuto accesso come freelance. Se nel 2000 avessi rifiutato lโofferta di DNM, oggi non ci sarebbe Sems e probabilmente non avrei neanche lโonore di questa intervista ๐ … ok, avrei la contropartita di vivere a Brunico, dove sono nato e dove torno purtroppo molto di rado, e non a Milano.
Parlando invece da imprenditore e manager di Sems, i SEO senior sono la ricchezza di unโagenzia: non solo sono coloro che, col loro patrimonio di esperienza, sanno trovare la soluzione piรน adatta per perseguire determinati obiettivi. Ma sono anche coloro che formano e guidano le figure junior. Quindi รจ fondamentale che lโagenzia cerchi di tenerli stretti fornendo loro un ambiente ideale in cui poter imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, un ambiente dove alla base di tutto ci sia sempre il confronto aperto, lo scambio di idee, la condivisione delle esperienze maturate, siano queste positive o negative.
Per questo abbiamo la Sems Academy (con lo spin off Search Academy, destinato alla formazione di risorse anche di altre societร del gruppo Fullsix), per mantenerci costantemente aggiornati sul SEM e per approfondire argomenti correlati; per questo cerco di far partecipare i ragazzi, a rotazione, ad eventi quali SES, SMX e similari. Sono investimenti ingenti, sia di tempo che di danaro, che comunque pagano. In Sems ho cercato di creare, insomma, lโambiente che mi sarebbe piaciuto trovare quando facevo il SEO. Ed ho avuto la fortuna di trovare professionisti validissimi che mi aiutano in questo.
Da tempo occupi una posizione dirigenziale. Ti diverti ancora a posizionare siti, o oramai “tiri solo i fili”? ๐
Per molti clienti di Sems svolgo un ruolo consulenziale, anche perchรฉ molto spesso รจ piรน facile che le cose siano fatte dal cliente se ad โimporleโ รจ una figura di spessore come il capo dellโagenzia alla quale ti sei affidato. Per lโoperativitร lascio che siano i miei ragazzi ad occuparsene.
Non ho perรฒ smesso di posizionare siti perchรฉ, come dicevi giustamente te, รจ per me un divertimento; ma lo faccio per me, nellโambito di alcuni progetti di affiliation che seguo da anni, anche perchรฉ cosรฌ ho modo di sperimentare alcune idee che ogni tanto mi vengono in mente. Certo, nulla di quello che fanno Low & co. ogni giorno in Sems (o la notte a casa), ma nel mio piccolo devo mantenere la pratica, anche perchรฉ cosรฌ posso capire meglio le situazioni che vengono a crearsi nellโoperativitร quotidiana sui clienti.
Il titolo del SEMS Survey 2008 รจ “importanza dei motori di ricerca nelle decisioni e negli acquisti”. Cosa รจ cambiato dalla prima “indagine” commissionata da SEMS oltre 5 anni fa?
Non รจ facile delineare in maniera univoca come sia cambiato il modo di fruire i motori di ricerca da parte degli italiani, visto che i motori stessi sono cambiati molto col passare del tempo. Ti faccio un esempio: fino ad un paio di anni fa solo una minima parte degli italiani usava le funzioni di ricerca verticale (immagini, video, blog, newsโฆ) dei motori. Oggi invece abbiamo una situazione nella quale negli ultimi mesi, dopo una ricerca, il 60% degli utenti ha cliccato almeno una volta su di una immagine; il 54% su di una mappa; il 39% su un link riportante ad una news, il 35% su di un video.
Cosa รจ cambiato? Semplicemente sono stati i motori โGoogle con la sua Universal Search, altri motori con soluzioni similari- ad integrare le pagine di risultati con immagini, video, mappe, newsโฆ Dโaltronde se la montagna non va a Maomettoโฆ Per il resto vi รจ stato un graduale crescere delle percentuali nelle varie tipologie di utilizzo, sempre su valori comunque altissimi: ad esempio lโutilizzo quotidiano dei motori รจ passato dal 71% allo 88% degli utenti.
Nonostante l’attuale crisi economica, mi dicono che il mondo del SEO (anche italiano) รจ piuttosto spumeggiante. Come lo spieghi? e come vedi il futuro del SEO/SEM?
Il mondo sarร sempre piรน search centrico, cโรจ poco da fare. Ormai abbiamo preso lโabitudine a trovare informazioni nei piรน svariati formati (testuali, audio, videoโฆ) in tempi rapidi con una ricerca, non vedo proprio come potremo in futuro rinunciare a questa comoditร . Anzi. Se fino ad oggi abbiamo avuto il grande limite di necessitare di un computer connesso alla rete per cercare, ora questa comoditร ce lโabbiamo anche a portata di dita sul cellulare o sullo smartphone.
Mi hanno sorpreso i dati di comscore, che indicano in 3 milioni gli italiani che cercano su un motore attraverso il cellulare. Se consideriamo quanto sono diffusi i cellulari in Italiaโฆ lโarrivo dello iPhone, del โgooglephoneโ G1 e di altri device similari sicuramente farร schizzare nei prossimi mesi questo numero. La tua domanda sullo stato di salute del SEO mi fa venire in mente una ricerca di Jupiter Research del 2002, dal titolo โpaid search precipitates decline of search engine optimizationโ. Mai previsione fu piรน sbagliata. Oggi il SEO non solo gode di ottima salute, ma almeno per un altro triennio potrร godere delle luci della ribalta.
Questo perchรฉ negli ultimi anni finalmente le aziende si sono rese conto dellโimportanza di realizzare siti search engine friendly; e per essere sicuri dei risultati vogliono lavorare con specialisti del settore. SEO che continuerร ad evolversi nei modi e nelle forme (anche per adeguarsi alle nuove opportunitร che i motori offriranno), ma mantenendo la sua mission: fare in modo che i contenuti di un sito, in qualunque forma essi siano, possano diventare driver di traffico qualificato dai motori e soddisfare le esigenze di chi ha cercato.
E visto che cresce il numero di utenti che cercano, ed al contempo cresce anche la mole di informazioni che i motori indicizzano, lโattenzione al SEO sarร sempre maggiore per cercare di assicurarsi la chance di comparire nelle pagine di risultati.