Oggi voglio tornare nuovamente sul tema del “lavorare su Internet“, già trattato più volte su questo blog, per dare alcuni consigli utili (lo spero!) ai giovani che sognano un mestiere in qualche modo legato al web, ma che spesso non sanno come iniziare, come muoversi, da quale parte sbattere la testa.
Premetto che non ho la pretesa di dare indicazioni da seguire alla lettera, tipo “tavole della legge”, anche perché quando ho iniziato io (=1995) i tempi erano totalmente diversi: era un’epoca di pionieri, online eravamo davvero in pochi e molte delle professioni presenti oggi sulla Rete non esistevano praticamente del tutto.
Si navigava (in tutti i sensi 🙂 ) un po’ “a vista”, si cercava insomma di capire come tirar fuori dei soldi da una passione, più che da un business plan.
Nel 2015, dopo un ventennio abbondante di “Internet commerciale”, le cose stanno un po’ diversamente: sarebbe quindi il caso di ragionare partendo almeno dalle 3 considerazioni che trovi qui sotto.
1. Percorso di Studi (e Percorso Lavorativo)
Ho terminato le superiori per sbaglio, non sono andato all’Università, e non mi sono MAI pentito di questa scelta.
Ma forse oggi non è più possibile accontentarsi del diploma, che è ormai considerato come la licenzia media degli anni ’80.
Consiglio
Fatti pure quei 3-5 anni di Università, ma:
- Nel frattempo lavora sul web, sviluppa progettini tuoi, fai corsi, aggiornati. Non stare con le mani in mano, o peggio non fare lo studente fuori corso che si ritrova a 30 anni con zero esperienza e senza aver mai fatto un giorno dietro ad una scrivania (reale o virtuale che sia).
- Evita (a mio modesto parere) Master, PhD o altri percorsi di specializzazione post-laurea che altro non fanno che ritardare la tua entrata nel mondo del lavoro. A meno che tu non sia un genietto in grado di lavorare (molto) e studiare (molto) in parallelo, rischi solo di ritrovarti over 30 con in mano dei super-titoli che mal si sposano con quanto vuole il mercato (soprattutto quello italiano).
Insomma, sporcati le mani non appena possibile (già dalle superiori, o addirittura dalle medie), e cerca di intuire in fretta qual è la tua vocazione: sei più tecnico o più commerciale? Sei più portato a programmare, o a scrivere per il web? Ti piace fare grafica, o preferisci il marketing? Di lavori su Internet ce ne sono a bizzeffe, quindi cerca di capire quanto prima cosa ti piacerebbe fare per il resto della tua vita, e abbinalo al tuo percorso di studi.
Puoi sempre cambiare rotta, per carità, ma fare 5-6 anni di Università su libri di medicina e chirurgia, mentre sogni di fare il SEO, non è probabilmente la cosa migliore…
2. Impiego a Tempo Indeterminato vs. Partita IVA
Il titolo che inizialmente avevo messo qui sopra era in realtà “Certezze vs. Rischi”. 🙂
L’ho cambiato perché se 20-30 anni fa un contratto a tempo indeterminato poteva considerarsi una certezza (=il famoso mito del “posto fisso”), oggi come oggi ha dei rischi non tanto diversi da quelli di altri inquadramenti.
In Italia, tra imprese fallite e cessate, si parla infatti ormai di centinaia (alcuni dicono addirittura migliaia!) di chiusure al giorno: ti alzi, ti rechi al lavoro, e trovi la serranda abbassata.
Se sei giovane hai anche la fortuna di poter usufruire del cosiddetto “regime dei minimi”, che ha maggiori agevolazioni e minori costi rispetto alla “partita IVA dei grandi” (quella sì che è un vero salasso…).
Consiglio
Se non sei sposato, non hai moglie e/o figli da mantenere, non hai un mutuo fra capo e collo, puoi permetterti di rischiare ed aprire una tua micro-attività. Personalmente credo infatti che le 2 caratteristiche di chi può avere successo siano:
- avere le spalle coperte, oppure
- non avere nulla da perdere
Sul web hai la fortuna che le barriere d’ingresso sono ridotte al minimo: non devi comprare costosi macchinari o affittare 4 costose mura in centro città; spesso puoi partire dalla tua stanzetta con un PC, una connessione ADSL e tantissima voglia di fare (unita ad un bel po’ di know-how, sia chiaro).
Attenzione però: i tempi delle “40 ore alla settimana” sono finiti da un pezzo, soprattutto se sei all’inizio e hai bisogno di farti conoscere e trovare clienti (anzi, fare in modo che i clienti trovino te 🙂 ).
La tua parola d’ordine dovrà quindi essere hustle (unita ad una buona dosa di pazienza e calma, necessarie – tra le altre cose – a rincorrere i pagamenti…).
3. Italia vs. Fuga all’Estero
Chiudiamo col tormentone che gira ormai da qualche anno.
Resto in Italia, o fuggo all’estero? E se devo fuggire, dove?
Ho un sacco di amici/conoscenti/colleghi che negli ultimi anni sono scappati (in ordine sparso):
- alle Canarie
- a Malta
- in Svizzera
- in Germania
- in Inghilterra
- in Spagna
- in Olanda
Questi i Paesi più gettonati fra i giovani italians in fuga di mia conoscenza.
Consiglio
Senza troppi giri di parole: avessi la metà degli anni che ho, sarei già scappato a gambe levate.
Se sei giovane, senza vincoli, e ti offrono un’occasione all’estero, coglila subito. Come disse Richard Branson:
Se qualcuno ti offre una straordinaria opportunità, e tu non sei sicuro se accettare o meno, di di sì.
Ma attenzione. Non pensare che fuori dall’Italia siano solo rose e fiori. Di certo avrai molte più probabilità di farcela se:
- Conosci una o più lingue. Inglese su tutte, ma se punti a Svizzera o Germania studia anche il tedesco. Oggi puoi farlo online, in certi casi addirittura gratuitamente, utilizzando piattaforme come Duolinguo. Tieni sempre aggiornato il tuo CV nella lingua in questione, e allenati soprattutto a conversare in quella lingua (molto spesso, il primo colloquio avviene via Skype).
- Hai già delle buone competenze. Pensi forse che fuori dall’Italia ci siano aziende disposte ad accoglierti a braccia aperte, se hai zero esperienza e magari pretendi uno stipendio doppio rispetto a quello che ti offrono qui? Forse puoi trovare un posto da cameriere o lavapiatti, ma se punti a fare il SEO o il web marketer dovrai dimostrare che sai il fatto tuo.
Conclusione
Gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile in Italia sono drammatici: si parla di cifre attorno al 44%, come dire che 1 giovane su 2 è senza lavoro, senza prospettive.
Eppure il web è pieno di opportunità. Come ho scritto all’inizio del post, sono ormai 20 anni che lavoro su Internet: ho fatto un sacco di cose diverse, ho visto alti e bassi (chi si ricorda della bolla della new economy di inizio millennio? 🙂 ), ma sono sempre caduto in piedi.
Oggi faccio il consulente, e nonostante il periodo (dipinto dai media come nero) ricevo quotidianamente richieste di preventivi.
Ma queste cose non succedono per caso. Succedono perché a 26 anni, dopo mesi di doppio lavoro (di giorno in ufficio e di notte su Internet), ho preso il coraggio a 2 mani, e tutti i miei risparmi, e mi sono buttato in un sogno in cui credevo.
E nel quale credo ancora.